Sabato sera all’addiaccio per tre padovani

È finita bene la disavventura di tre escursionisti padovani che hanno trascorso un sabato sera alternativo: non c'erano pericoli e quindi hanno passato la notte in quota

AURONZO. Notte all’addiaccio con il beneplacito del Soccorso Alpino. È finita bene la disavventura di tre escursionisti padovani che hanno trascorso un sabato sera alternativo.

I tre avevano hanno contattato il 118 intorno alle 20 poiché, mentre erano diretti verso il bivacco Fanton, avevano perso la traccia sulla Cengia dei camosci, un sentiero attrezzato dismesso e non manutenuto, di difficile individuazione.

Una volta individuato il luogo, ai tre è stato consigliato di tornare dalla parte da dove erano scesi, per raggiungere la forcella e riprendere l'itinerario corretto, ma poco dopo gli escursionisti hanno avvertito la centrale che si erano bloccati in un canale.

Vista l'impossibilità di decollo dell'elicottero e il lungo tempo richiesto per un eventuale spostamento delle squadre a piedi, una volta considerato che i tre stavano bene e non correvano rischi, G.P., 35 anni, di Legnaro, A.R., 28 anni, di Polverara, e F.G., 30 anni, di Correzzola, hanno concordato con il capostazione del Soccorso alpino di Auronzo che avrebbero passato la notte lì.

I ragazzi non avevano né sacco a pelo né attrezzatura adatta per bivaccare. Ma viste le temperature miti e l’assenza di perturbazioni previste per la notte, la soluzione migliore era proprio quella di passare la notte in quota, magari in una nicchia o in uno spiazza riparato.

Così hanno fatto i tre padovani che, preoccupati per il sentiero poco segnalato, sono stati rintracciati in mattinata dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore che li ha recuperati utilizzando un verricello, per poi trasportarli fino al Rifugio Ciareido.

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