Sabotaggio Dolomitibus: tutti assolti
BELLUNO. Fine corsa: tutti assolti. I sette dipendenti della Dolomitibus, che avevano scelto il rito abbreviato nel processo per il sabotaggio della corriera nera e la paralisi del trasporto pubblico per quattro ore, sono innocenti per tutti e cinque i reati contestati. Emanuela Casellato, Fulvio Calesso, Andrea De Bona, Celestino Capraro, Michael Tramontin, Michele Tormen e Fabio Mosca dovevano rispondere di danneggiamento, furto aggravato, interruzione di pubblico servizio e manifestazione non autorizzata per i fatti dell’alba del 24 gennaio di due anni fa, al deposito di via Col da Ren.
Chiesti tre anni. Il giudice per le udienze preliminari Vincenzo Sgubbi ha sentenziato l’assoluzione ai sensi del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (la vecchia insufficienza di prove) per i primi quattro delitti e perché il fatto non sussiste per la contravvenzione: non serviva alcun permesso per manifestare in quello che è stato considerato un luogo privato e non una piazza pubblica. Il rito si è svolto sulle carte del procuratore Francesco Saverio Pavone, senza il bisogno di sentire dei testimoni: l’accusa aveva chiesto la pena di tre anni di reclusione e mille euro di multa, ritenendo provata la responsabilità dei sette. Mentre i difensori Sandro De Vecchi, Livio Viel, Francesca Larese, Mariangela Sommacal, Eugenio Ponti e Gianluca Nicolai hanno sostenuto l’innocenza degli assistiti. La procura della Repubblica sta riflettendo sull’opportunità o meno d’impugnare la sentenza di primo grado.
La reazione Dolomitibus. Soddisfazione da parte dei vertici dell’azienda, accanto all’auspicio che vada a finire nella stessa maniera per i sei dipendenti accusati degli stessi reati, che andranno al dibattimento in aula, e per i quattro colleghi di Feltre, Renato Marchet, Claudio Tonin, Daniele Conz e Danilo Dal Zotto, che stanno rispondendo d’interruzione di pubblico servizio: «Siamo contenti della decisione del giudice», sottolinea il presidente Giuseppe Pat, «i lavoratori coinvolti avevano e hanno un curriculum eccellente, una dedizione al lavoro e all’azienda encomiabili. I fatti si sono svolti in un periodo travagliato per Dolomitibus, nel quali molti si sentivano in pericolo per il loro futuro e per quello dell’azienda. Ci auguriamo un esito altrettanto positivo per i prossimi giudizi. L’azienda ha ora imboccato un sentiero di crescita positivo, che sta riportando un clima sereno e di reciproca collaborazione».
L’azienda aveva ritirato le querele e non si è costituita parte civile.
I fatti contestati. Succede tutto durante la contestazione all’amministratore delegato Rodighiero e agli imprenditori Federico Mattioli e Massimo Fiorese di Cortina Express e Flybus, che stanno per sostituire i vecchi gestori di Ratp Dev. La protesta raggiunge un livello tale da lasciare a piedi la provincia.
E non capita soltanto a Belluno, ma anche a Feltre. Il reato di danneggiamento è per la rottura delle valvole di tre gomme che si erano sgonfiate, impedendo lo spostamento e l’utilizzo del bus; l’interruzione di pubblico servizio, in quanto il trasporto pubblico rimase fermo; la violenza privata era verso i colleghi, che avrebbero voluto lavorare; il furto aggravato era quello delle chiavi dell’accensione. Infine, il questore non sapeva niente della manifestazione, di conseguenza non l’aveva autorizzata. I primi sette imputati sono stati assolti.
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