Sabrina Sacchet la visitatrice con il biglietto numero 10 mila
BELLUNO. Il biglietto numero 10 mila ha il sorriso di Sabrina Sacchet. Diciotto anni e un faccino acqua e sapone, era in coda davanti al portone del Fulcis, insieme a papà e mamma, quando verso le 17.15 ha saputo di essere la visitatrice del numero più tondo.
A modo suo un record, che è stato premiato con due volumi dal presidente della Fondazione Teatri, Renzo Poloni, prima dell’inizio della visita: «Sono un’appassionata di arte, anche se non mi considero particolarmente competente», ammette la parrucchiera bellunese, che lavora a Udine, «mi piacerebbe diventarlo, questo sì: sono ancora giovane e il tempo non mi manca».
Il pezzo forte del Fulcis sta nei dipinti del Tiziano, ma tutto il percorso merita di essere visto: «Non conosco bene la Madonna Barbarigo, ma non vedo l’ora di trovarmela davanti. Devo dire che preferisco l’arte contemporanea e, in un recente viaggio a Barcellona, ho fatto indigestione di Mirò e Gaudì, chiaro che un artista come Tiziano è anche un nostro orgoglio provinciale e sono molto contenta di poterlo vedere di persona».
È cresciuta a Belluno, ma negli ultimi tempi si è spostata in Friuli, dunque non ha potuto assistere più di tanto all’evoluzione dei lavori di palazzo Fulcis. Ma la lunga fila che ha dovuto fare sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele, in un pomeriggio di nuvole basse e pioggia le ha fatto capire che è appena aperto un contenitore culturale molto importante.
Tutto intorno, parcheggi e ristoranti erano pieni: «È uno spazio che mancava in città ed è molto importante che abbia tutto questo successo. Ho sentito diversi accenti fuori, segno che questa prima esposizione ha riscosso l’interesse anche di un buon numero di turisti. È tutta la settimana che c’è tanta gente e la speranza è che questo sia soltanto l’inizio e che si possa continuare con altre grandi opere». (g.s.)
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