Safilo, cancellati diversi ordini: c’è la cassa anche a zero ore
LONGARONE
Altre nove settimane di cassa integrazione per Covid 19 alla Safilo di Longarone a partire dall’11 maggio. L’accordo è stato siglato mercoledì da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil con i dirigenti dello stabilimento longaronese. «In pratica si tratta di una prosecuzione della cassa da Covid che va a integrarsi con la cassa ordinaria che era già partita tempo fa», dicono i sindacati, precisando che «la cassa Covid è retribuita come quella ordinaria e non è possibile coprirla con ferie personali».
Numerose le richieste avanzate dai sindacati durante il tavolo: «All’azienda è stato chiesto di spostare le date dell’incentivo per l’uscita volontaria di altri due mesi per dare la possibilità a tutti di avere 12 mensilità. Non abbiamo ancora definito la questione, che andremo ad affrontare in un prossimo incontro», dicono Femca, Filctem e Uiltec. Nel frattempo, sono almeno una decina i dipendenti che se ne sono andati usufruendo dell’incentivo.
Durante l’incontro i sindacati hanno fatto anche presente che non è questo il momento per far partire i contratti di solidarietà: «Farli partire adesso», precisa Rosario Martines della Uiltec Belluno, «non sarebbe positivo, visto che ciò non permetterebbe quella flessibilità che è invece richiesta adesso. Con la solidarietà, infatti, non riusciremmo ad avere la forza lavorativa necessaria a portare avanti l’attuale produzione».
Note dolenti anche dagli ordini, molti dei quali sono stati annullati, «anche da marchi molto importanti come Dior, conseguenza della crisi economica generata dall’emergenza sanitaria. E questo, purtroppo, porterà a far sì che la pressione di cassa integrazione in ogni reparto sarà chiaramente più pesante e in certe fasi quasi totale. In alcuni casi si giungerà alla cassa integrazione a zero ore a rotazione».
La Uiltec, pur evidenziando le preoccupazioni per la situazione che non solo Safilo ma l’intero comparto sta vivendo a causa degli effetti del coronavirus, invita i lavoratori a non mollare, e fa sapere che «i dirigenti di tutti gli stabilimenti Safilo si sono decurtati lo stipendio con una percentuale del 20% per essere solidali con i lavoratori diretti e indiretti, di produzione e non, che hanno subito una riduzione salariale non indifferente».
Da lunedì partirà anche la misurazione della temperatura con mezzi digitali a tutti i lavoratori che saranno chiamati in fabbrica. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi