Safilo, entro l’estate stabilizzati 50 contratti
Longarone. È prevista nel piano industriale 2020 di rilancio dello stabilimento Intanto a fine mese è previsto l’addio al direttore di produzione Innocenzi
LONGARONE. Una cinquantina di assunzioni entro l’estate nella linea Metal component. Procede come da programma il piano industriale 2020 di Safilo che prevede appunto la stabilizzazione di gran parte dei contratti a tempo determinato o interinali.
Nel 2016 erano state assunte 250 persone tra contratti a termine siglati direttamente da Safilo e contratti interinali tramite agenzie di lavoro. Nei primi mesi del 2017, però, vista la scarsa richiesta di metallo nell’occhialeria, molti degli interinali erano stati lasciati a casa. In ballo rimanevano quindi 51 lavoratori “somministrati” e 84 con contratti a termine. Ora i nodi stanno venendo al pettine anche perché i contratti stanno per scadere. E le notizie che arrivano sembrano essere positive.
«Il programma sta marciando secondo il cronoprogramma», anticipa il direttore del personale, Alessandro Visconti. «Il nostro obiettivo era quello di trasformare 50 contratti a termine a tempo indeterminato e su questo andiamo avanti. Il piano prevedeva entro l’estate, ma credo che potremmo già a breve concretizzare queste assunzioni».
Non è detto che da qui alla scadenza dei contratti, si possa arrivare anche a qualche dipendente in più stabilizzato.
Intanto, però, proprio nei giorni scorsi è arrivata la notizia che il direttore di produzione, Leonardo Innocenzi se ne andrà a fine mese.
Arrivato nel 2014, Innocenzi aveva il compito di rilanciare la produzione soprattutto in un momento in cui Safilo intende riportare gran parte dei prodotti proprio in Italia e soprattutto a Longarone.
All’inaugurazione del nuovo impianto produttivo Metal component di qualche mese fa, costato oltre 2 milioni di euro, Innocenzi aveva anticipato che entro la fine del 2017 sarebbe stato reintrodotto in casa il 41% della produzione di Safilo. «Lo scopo finale è arrivare nel 2020 a produrre il 70% degli occhiali negli stabilimenti italiani, riservando soltanto il 30% all’acquisto. Praticamente l’inverso di quello che avveniva fino a qualche anno fa. Nel 2016 abbiamo chiuso con oltre il 37,7% di produzione in Italia, entro quest'anno vogliamo superare la soglia del 41%», aveva detto Innocenzi.
Ancora non si conosce il nome di chi prenderà il posto del direttore di produzione, ma quello che è certo è che si tratta di un incarico molto delicato per il rilancio dell’impresa dell’occhialeria longaronese.
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