Safilo, vigilia di Pasqua al lavoro: arriva il premio di risultato

L’importo è più consistente del passato. Brancher (Cisl): «Segnale di fiducia». Resta l’attesa di un confronto con i vertici del gruppo sul futuro dello stabilimento
Lo stabilimento longaronese della Safilo
Lo stabilimento longaronese della Safilo



Sorpresa di Pasqua per i lavoratori Safilo, i 900 di Longarone che proprio in questi giorni sono chiamati ad un supplemento di produzioni, e quindi di presenza in fabbrica, in base alle fluttuanti richieste del mercato. È arrivato il premio di risultato, tanto sospirato, il più consistente tra quelli erogati negli ultimi ani. «Un segnale di fiducia», come sottolinea Nicola Brancher della Cisl, «in un contesto di apprensione per il futuro dello stabilimento».

Il premio sarà per Longarone di 871 euro; salirà a 1.045 per i lavoratori che sono rimasti a casa in malattia meno di tre giorni ed hanno smaltito le ferie di competenza. È vero, alla Luxottica si va oltre i 2 mila euro, ma è un’altra storia. La Safilo, dopo il divorzio con Gucci, ha avuto dei contraccolpi. E proprio per questo c’è soddisfazione, lungo le linee di montaggio, per il riconoscimento appena annunciato.

Non mancheranno i tradizionali flexible benefit, con la novità di 200 euro quest’anno per il carburante e gli alimentari, anziché i 175 di prima. La prima finestra si apre il 18 aprile fino al 12 maggio, la seconda dal 15 giugno al 14 luglio, la terza dal 7 ottobre al 18 novembre.

«I lavoratori hanno reagito con un sorriso. Ma un sorriso amaro», precisa Rosario Martines della Uil. «Un sorriso perché si tratta comunque di un premio, molto atteso, per il quale i lavoratori hanno affrontato pesanti sacrifici, ed è il più consistente degli ultimi anni. È amaro, questo premio, perché in campo ci sono ancora dei problemi. Non è vero che l’azienda è così generosa perché finalmente si è ripresa. Ce l’augureremmo, ma purtroppo non è così».

Denise Casanova della Cgil, condividendo la soddisfazione, fa sapere che lavoratori e sindacato sono ancora in attesa di un incontro con i vertici del gruppo per sapere che cosa ne sarà dello stabilimento di Longarone.

Dipende, certo, dall’andamento della trattativa con Dior. Ma il premio di risultato, con queste misure, certifica che il sito bellunese della Safilo lo ha davvero meritato, sottolinea Brancher, perché si è dimostrato il più affidabile, anche in termini di flessibilità, oltre che di qualità del prodotto.

Gli occhiali come li sa fare un bellunese, è in sostanza l’assunto di Brancher, nessun altro riesce a confezionarli. Il mercato da qualche tempo è sempre più fragile, nel senso che le commesse arrivano improvvise e richiedono tempi rapidissimi di esecuzione.

A Longarone, ad esempio, è stato richiesto ai lavoratori di trascorrere in fabbrica anche la vigilia di Pasqua. E magari pure di rendersi disponibili per un secondo turno. A titolo di volontariato, numerosi operai hanno accettato. In questa circostanza, come in altre.

«È evidente», afferma il sindacalista della Cisl, «che l’azienda ne dovrà tener conto. E non solo con il premio, anche con le garanzie per il futuro». Fino a qualche tempo fa c’era la cassa integrazione, ora non più. Ma la prospettiva, ammette Casanova, «è tutta da decifrare, proprio per questo attendiamo che i vertici di Safilo vengano a dirci come intendono implementare il piano a suo tempo annunciato».

L’incontro tanto atteso è prevedibile per la fine di maggio o, al più tardi, in giugno. In marzo l’ad Angelo Trocchia ha riferito che il gruppo aveva chiuso il 2018 con ricavi in calo del 4% a 962,9 milioni di cui 249,1 nel quarto trimestre (+1,8%). L’Ebitda (margine operativo lordo) era salito del 15,5% a 47,5 milioni mentre il risultato netto era stato in rosso di 26,7 milioni rispetto alla perdita di 47,1 milioni del 2017. —



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