Sagf, tecnologia al servizio dei soccorsi

CORTINA. Un alpinista disperso. Questo è il contesto operativo simulato ieri mattina a Ra Stua per l’attività addestrativa delle stazioni del Soccorso alpino della Guardia di Finanza (Sagf) di Auronzo e Cortina, alle dipendenze della Compagnia di Cortina, congiuntamente alla sezione aerea della Finanza di Bolzano. Al 117 arriva una richiesta di aiuto e immediato scatta il dispositivo di soccorso: dalla sala operativa del comando di Belluno parte l’attivazione alle stazioni del Sagf di Auronzo e Cortina, nonché per l’elicottero di Bolzano.
L’esercitazione ha complessivamente impegnato 24 militari delle stazioni di Auronzo e di Cortina, 5 unità cinofile, mezzi terrestri fuoristrada, nonché due elicotteri: un AB 412 attrezzato per il soccorso, dotato di gancio per il verricello, ed un NH 500 di supporto, appartenenti alla sezione aerea della Finanza di Bolzano.
A Ra Stua è stata posizionata una postazione mobile con apparecchiature altamente tecnologiche. I militari alla postazione, tramite il pc, potevano visualizzare i movimenti delle unità cinofile, dotate di gps, che si muovevano alla ricerca del disperso. Costantemente il centro operativo veniva aggiornato tramite le radio e le aree di ricerca si potevano rimodulare in tempo reale in base ai movimenti delle unità cinofile. Cinque i cani: due border collie, due pastori belga malinois ed un pastore tedesco.
E' stato l'abbaiare di un cane che ha fatto capire che il disperso era stato trovato. Il conduttore ha immediatamente comunicato il ritrovamento al coordinatore tecnico ed ha verificato le condizioni di salute della persona. Un uomo, vigile e cosciente, con problemi ad un gamba, quindi impossibilitato a camminare e con un braccio dolorante. I militari decidono quindi di imbarellare il ferito e di predisporre un ancoraggio per la calata su un ripido pendio, terminante con un breve salto verticale, che poi portava ad un prato, dove richiedono l'intervento dell'elicottero. I militari scendono con la barella a spalla dimostrando notevole forza e notevoli capacità di intervenire in luoghi impervi. Sul prato il tecnico di elisoccorso viene issato a bordo dell'elicottero con il verricello e successivamente recupera la barella con il ferito e l'unità cinofila. Concluse le operazioni, il personale ha fatto rientro al centro di coordinamento mobile per il debriefing, dove sono stati illustrati alle autorità presenti gli equipaggiamenti tecnici in dotazione al personale Sagf. Uomini che hanno qualifiche di tecnico di soccorso alpino e di elisoccorso e sono anche abilitati quali osservatore nivologico dall’Ai.Ne.Va. e all’uso del defibrillatore semiautomatico dal Suem. Alcuni di loro sono anche guida alpina e maestri di sci, fra i quali anche Daniela Piller, l'unica donna del Sagf di tutta la regione veneto.
«L’esercitazione», spiega Leonardo Landi, capitano della Compagnia di Cortina cui fanno capo le sezioni Sagf, «è perfettamente riuscita, ed è stato un importante test per valutare la sinergia delle due stazioni Sagf e della sezione aerea di Bolzano in tutela della salvaguardia umana. Si è inoltre potuto testare il connubio tra la tecnologia che utilizza i Gps, che è innovativa e che abbiamo in dotazione al Sagf, e la parte umana rappresenta dalle unità cinofile. La vera sfida ora è quella di continuare a mantenere questa professionalità nel Sagf che risponde 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno con personale qualificato e preparato».
Alessandra Segafreddo
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