Sagra dei fisciòt, centro spoglio, poca gente e polemiche

Scarse le bancarelle, molti espositori non sono venuti per il meteo e la concomitanza di una grossa manifestazione a Trento
Sagra dei fisciot
Sagra dei fisciot

BELLUNO. Meteo incerto, poche bancarelle e pochissima gente. Non finirà in archivio come un successo, l’edizione 2018 della festa della Madonna addolorata. Le previsioni meteo hanno scoraggiato gli espositori, molti hanno scelto di partecipare alla rinomata Fiera di San Giuseppe a Trento ed ecco spiegato perché ieri molti spazi, in tutte le vie e le piazze del centro storico, sono rimasti tristemente vuoti.

Ieri mattina, come da norma, gli spazi rimasti liberi perché non si era presentato il titolare della licenza sono stati assegnati agli spuntisti (gli espositori “in coda”), ma anche loro non erano numerosi. Così l’impressione generale è stata di un grande vuoto: nessun serpentone di bancarelle, via Simon da Cusighe deserta, pochi gli stand anche in via Loreto. Si è salvata piazza dei Martiri, c’era un po’ di gente in piazza Duomo (anche grazie al tendone per il pranzo allestito dal quartiere Castello di Feltre) e quasi nessuno in piazza delle Erbe.

Belluno, l'edizione 2018 della sagra dei fisciòt


Proteste da piazza Piloni. Non sono mancate nemmeno le polemiche. Quest’anno il Comune ha deciso di modificare la disposizione delle bancarelle, per venire incontro alla richiesta di alcuni commercianti del centro. Piazza Piloni è rimasta libera, e ha assolto alla sua funzione di parcheggio, soprattutto per i residenti e per gli espositori.

Alcuni esercenti della zona si sono lamentati sui social network, rivendicando l’importanza di coinvolgere, negli eventi all’aperto, tutte le zone del centro, e non solo piazza dei Martiri, del Duomo e delle Erbe. «Abbiamo fatto questa prova a seguito delle richieste dei commercianti presenti alla riunione organizzata in gennaio in sala Bianchi», spiega l’assessore Marco Bogo. «Comunque non ho nessun problema a sedermi attorno ad un tavolo e a capire cosa fare in piazza Piloni, fermo restando che se si decide di utilizzarla bisogna riempirla e garantire la sicurezza. Con i commercianti ci rivedremo sicuramente». La disponibilità non manca.

Che una riflessione sulla fiera vada fatta trova d’accordo anche Bogo. «Ma siamo bloccati con il rinnovo delle licenze», ricorda l’assessore. «Sono state prorogate di due anni e fino alla scadenza non possiamo fare il bando per riassegnare gli spazi».



La sicurezza. Tutti i varchi di accesso all’area della fiera erano presidiati e sbarrati dai mezzi del Comune e della Protezione civile. Il piano, ormai rodato, ha funzionato. Non risultano esserci stati problemi neanche per quanto riguarda la viabilità e i parcheggi.

La processione. Come da tradizione, alle 16 è iniziata la processione della Madonna dei sette dolori, con la partecipazione del Vescovo Renato Marangoni, del parroco del Duomo, delle autorità e delle associazioni combattentistiche. Un momento (l’unico) che ha attirato molta gente in centro storico.

Il Vescovo ha fatto un richiamo ai dolori della Madonna, «che trafiggono anche i nostri concittadini» e che chiamano all’aiuto solidale la comunità. «Belluno città splendente, di cosa devi splendere?», ha aggiunto poi. «Della passione per il tuo territorio, della passione per gli altri, chiunque essi siano, della passione per il futuro».

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