Sala: «Mai vista una frana scendere così velocemente»

BORCA. «Attenzione! Frana di Cancia. A seguito dell'evento verificatosi il 23 luglio si dichiara lo stato di preallarme che rimarrà in vigore fino alla sistemazione del canalone». Questo il testo dell’sms che ieri il sindaco Bortolo Sala ha inviato ai cittadini di Cancia. Sindaco che giovedì si è diviso tra il canalone della frana e il municipio, con la mente che è tornata indietro di sei anni, quando la frana dell’Antelao travolse la casa di Giovanna Belfi e Adriano Zanetti.
La colata è scesa in pochi minuti, intorno alle 16. Sala e il suo vice Giuseppe Belfi dal paese hanno visto che in cima pioveva forte. Sono saliti a verificare lungo il canalone, tenendosi in contatto radio con gli uomini della Protezione Civile che monitorano la frana e che hanno subito segnalato movimenti. In pochi istanti il sindaco si è dovuto assumere una grande responsabilità: lanciare l'allarme tramite l'azionamento manuale delle sirene o rimanere in stato di pre allarme?
«La rapidità del temporale», spiega Sala, «ha fatto sì che sia mancata la fase di preallerta. In 15 minuti è arrivato il temporale, si è abbattuto sull'Antelao ed è scesa la colata. I monitor che abbiamo in municipio, collegati al sistema radar del monte Macaion, solitamente individuano l'avvicinarsi dei temporali, ma questa volta non hanno segnalato alcunché, perché il tempo è cambiato repentinamente».
Il piano di emergenza prevede che, se un temporale è a 30 chilometri dalla frana, i radar avvisano e viene segnalata la condizione di preallerta: «Ma giovedì abbiamo visto formarsi il temporale e abbiamo quindi verificato lo stato delle cose di persona. Ho attivato le forze dell'ordine, che hanno chiuso temporaneamente la Statale, poi ho avvisato i cittadini, invitandoli a restare in casa. Ma non ho azionato le sirene», ammette Sala. «Lo avrei fatto se il temporale fosse accaduto di notte, ma di giorno, avendo potuto monitorare a vista la situazione, ho preferito fare in un altro modo». «Sono nato e vivo da sempre a Borca», sottolinea Sala, «e non ho mai visto un evento franoso così rapido. In 15 minuti è sceso di tutto».
Passata l'emergenza e riaperta la Statale, giovedì verso le 18 i mezzi erano già all'opera per ripulire gli invasi. Anche ieri camion e ruspe, due nella parte alta e altrettanti nella parte bassa, hanno asportato ghiaia e sassi di continuo, portando il materiale in aree di stoccaggio provvisorie.
Sul fronte franoso, i volontari della Protezione Civile sono rimasti vigili giorno e notte, a turni di due persone. In Comune, ieri mattina, si sono riuniti con gli amministratori locali, i funzionari della Provincia, della Protezione Civile regionale e dell'Arpav. «L'obiettivo è tarare ancora meglio il piano di emergenza», conclude Sala, «e verificare come mai i sensori in vetta non abbiano funzionato del tutto. Io resto qui h24. Siamo in preallerta. Fino a domenica alle 14, infatti, sono previsti nuovi temporali, ma questo stato rimarrà fino a quando negli invasi non ci sarà spazio per altri eventuali detriti. Gli operai lavoreranno incessantemente per ripulire al meglio gli invasi. Dobbiamo creare una situazione tampone, se dovesse scendere altro materiale entro domenica, per poi ritornare alla normalità».
E poi uno sguardo al futuro: «Dobbiamo dare un’accelerata all'iter per avere le opere definitive atte a mitigare il rischio frana. Questa volta è andata bene, ma poteva essere un'altra strage».
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