Sala&Sottsass, obiettivo Carstensz Pyramid
Sulla via delle "seven summits", è il turno della vetta d'Oceania

Marco Sala e Renato Sottsass mentre illustrano la loro spedizione ai microfoni di Radio Cortina
CORTINA.
Lo avevano annunciato l'anno scorso dopo la loro ultima spedizione in Caucaso, dove avevano scalato l'Elbrus: «Il prossimo anno affronteremo un'altra montagna e continueremo il viaggio che, entro il 2011, ci porterà a raggiungere le sette vette più alte dei continenti». Il terzetto formato dagli alpinisti Marco Sala, Renato Sottsass e Christian Corazza è nuovamente in partenza: questa volta la meta è la Nuova Guinea, dove la spedizione cercherà di salire la più alta vetta dell'Oceania: la Carstensz Pyramid, a 4.884 metri di quota. Il progetto fa parte del sogno dei tre alpinisti bellunesi di raggiungere le cime delle "seven summits" (ovvero le montagne più alte per ciascuno dei sette continenti). Sarebbe un vero e proprio record: nel mondo non sono più di 300 gli alpinisti che ce l'hanno fatta (con soli 3 italiani). Nel mondo dell'alpinismo, scalare tutte le sette cime è quindi considerato a ragione un traguardo prestigioso. «Inconsapevolmente la nostra avventura è cominciata 10 anni fa, quando scalammo il McKinley in Alaska», spiega Marco Sala, ospite con Renato Sottsass di Radio Cortina, «da allora abbiamo affrontato altre tre montagne e, quando siamo riusciti a salire in vetta all'Everest, la montagna più alta del pianeta, abbiamo deciso di continuare l'avventura e di tentare questo traguardo, senza correre ma con la determinazione necessaria. All'appello mancano solo questa vetta, che attaccheremo ai primi di novembre, e il Mount Vinson, in Antartide, che contiamo comunque di scalare nei prossimi mesi». Oltre all'Everest, il McKinley, la vetta del Kilimanjaro, l'Aconcagua in sud America e l'Elbrus in Russia fanno parte del curriculum degli alpinisti bellunesi (solo per citare le vette più prestigiose); Sottsass è uno Scoiattolo, Sala fa parte del gruppo Rocciatori di San Vito, Corazza è una guida alpina di Zoldo. «Siamo molto emozionati», spiega Sottsass, «anche perchè da questo momento saremo accompagnato dal patrocinio della Provincia di Belluno; e anche la Regione Veneto, attraverso Matteo Toscani, ci aiuterà a concludere l'impresa. Anche il Consorzio Bim Piave ha accettato la nostra domanda di collaborazione, e ci sosterrà. Senza un aiuto economico sarebbe davvero difficile concludere questa avventura. D'altra parte saremo i primi bellunesi a conquistare le sette cime, e anche i primi veneti; per questo abbiamo deciso di adottare anche noi il motto "Veneto tra terra e cielo". Con queste ultime due spedizioni cercheremo di promuovere anche il marchio delle Dolomiti patrimonio dell'Unesco». La montagna che i tre alpinisti andranno ad affrontare nella prima settimana di novembre, pur appartenendo a uno stato asiatico è geograficamente nell'Oceania, trovandosi sull'isola della Nuova Guinea. E' la cima più alta del continente australe e detiene anche un altro record, essendo la vetta più alta situata su un'isola. Fa parte della catena montuosa Sudirman e sorge in una zona di elevata sismicità, il che non fa che accrescere le difficoltà dell'impresa. Fu un alpinista austriaco, Heinrich Harrer, a scalarla per primo.
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