Un coltello e macchie di sangue sui gradini dietro la chiesa: mistero a Salce
La polizia indaga dopo il preoccupante ritrovamento. Il parroco don Giorgio Aresi: «Ci doteremo di videosorveglianza»

Un coltello insanguinato e tracce di sangue sui gradini dietro la chiesa di Salce, nella parte che porta alla caldaia: è mistero dietro al ritrovamento di questo oggetto notato lunedì 24 febbraio da un parrocchiano appena dopo un funerale.
Qualcuno si è ferito o è stato ferito? O si tratta di altro? La polizia sta indagando: il parroco don Giorgio Aresi ha dato l’allarme e lunedì le hanno viste in tanti le Volanti nella zona. Ora, sequestrati gli oggetti e repertata la sgocciolatura, le indagini passano alla Mobile.
C’è una persona ferita da quella lama da rintracciate? Finora al Pronto soccorso del San Martino non si è presentato nessuno per farsi medicare: da sabato a domenica e fino a lunedì. Ammesso che quelle tracce siano effettivamente di sangue umano.
Come si può vedere nella fotografia, il coltellino del tipo francese “Opinel” è chiuso, ma il manico è sporco sangue in maniera inequivocabile. Gocce anche tutt’attorno, sui gradini, vicino alla porta anche pezzi di vetro di bottiglia rotta. Macchie che parlano di una ferita. Sul manico poi i segni di sangue sull’impugnatura, probabilmente anche impronte.
È mistero: anche il parroco don Giorgio Aresi non sa darsi una spiegazione. Tanto più che nel giro di due giorni la chiesa di Salce è stata al centro di attenzione per questo episodio e uno precedente: sabato dei vandali hanno divelto una grondaia di scolo lungo l’edificio. Un fatto, questo, che paradossalmente aiuta a collocare temporalmente il secondo episodio misterioso, quello del coltello: perchè quando ci si è resi conto del tubo della grondaia, il serramanico chiaramente non c’era.
«Dopo il funerale di lunedì», racconta don Giorgio, «sono stato avvertito da un parrocchiano della presenza di questo coltello: probabilmente era andato a dare una occhiata proprio al canale di scolo vandalizzato e si è trovato davanti a questa cosa. Ho pensato di avvertire le forze dell’ordine della situazione, alla luce del coltello ma anche delle macchie di sangue che si vedevano sui gradini. Sono venuti i poliziotti che hanno fatto i loro rilievi: i gradini sono quelli che portano alla caldaia, nella parte nord della chiesa. Il manico è sporco di sangue e ci sono ancora le macchie per terra. La chiesa è intatta: nessun tentativo di effrazione, non ci sono stati furti. Ma lì dietro spesso si rifugiano ragazzi di notte, specie nel fine settimana e la domenica mattina noi troviamo di tutto: dalle bottiglie rotte ai preservativi, alle sigarette».
Una situazione che parrocchiani e don Giorgio non sono più disposti a tollerare: «La zona debbo dire la sincerità, è anche presidiata perchè le pattuglie passano spesso. Io però i miei parrocchiani li ho avvertiti: ci doteremo di un sistema di videosorveglianza». Sperando che si dia un taglio a questo brutto andazzo.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi