Sale sul tetto e minaccia di buttarsi
SANTA GIUSTINA . Alla fine si è convinto a salire sull’ambulanza con le proprie gambe e a farsi portare in ospedale, ma per alcune ore ha tenuto in apprensione familiari e soccorritori, minacciando di farla finita buttandosi dal tetto della sua casa a Villa di Pria, dove era salito dopo essersi barricato nell’abitazione.
L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio nella piccola frazione di Santa Giustina e a risolvere positivamente la vicenda, senza che nessuno si facesse male, è stato anche l’intervento del negoziatore del comando provinciale dei carabinieri di Belluno, fatto accorrere d’urgenza per affrontare la crisi.
Si tratta di un militare dell’Arma – un maresciallo in servizio al nucleo investigativo – che ha seguito un percorso di formazione specifico per affrontare e gestire situazioni di questo tipo. Preparandosi cioè a condurre la trattativa con una persona in difficoltà, come avvenuto ieri, oppure per affrontare la situazione in attesa dei reparti speciali nel caso di persone armate o con ostaggi.
Ieri la mobilitazione è scattata nel primo pomeriggio: l’uomo, in un momento di crisi, aveva bloccato l’accesso a casa per salire poi sul tetto con l’intenzione di buttarsi, rifiutando di farsi portare in ospedale.
La richiesta d’aiuto partita dai presenti ha fatto mettere in moto tutti: i carabinieri di Santa Giustina con il loro comandante, il maresciallo maggiore Rizzi, che conosceva la persona in difficoltà e quindi ha potuto dare un contributo determinante a calmarla; i militari del Norm di Feltre con il comandante della compagnia, il capitano Angelo La Chimia; i vigili del fuoco. E ancora i sanitari del pronto soccorso e due medici, e il sindaco chiamato, nella sua veste di autorità sanitaria locale, a firmare il Tso, il trattamento sanitario obbligatorio.
Ma è anche arrivato da Belluno il maresciallo del nucleo investigativo specializzato nella conduzione delle situazioni di crisi. Una figura di recente istituzione, quella del negoziatore: ce n’è generalmente uno per provincia ed è un operatore che ha seguito un percorso di formazione specifico.
Il primo compito per il negoziatore, ieri a Villa di Pria, è stato quello di convincere l’uomo a togliersi dalla pericolosa posizione in cui si trovava, in cima al tetto di casa. La trattativa è andata a buon fine e l’uomo è quindi sceso, con sollievo della moglie e dei familiari che temevano per la sua incolumità.
Ma una volta a terra, mentre potevano fare rientro in caserma i vigili del fuoco che si erano tenuti pronti a bloccarne l’eventuale caduta con i teli, l’uomo non ne ha voluto sapere di farsi accompagnare in ospedale.
È iniziata così la seconda parte della trattativa, per scongiurare il rischio che l’uomo potesse allontanarsi o compiere gesti sconsiderati e convincerlo a farsi aiutare. È toccato al negoziatore confrontarsi con lui a lungo per rasserenarlo e convincerlo che la scelta migliore era quella di salire sull’ambulanza e farsi aiutare dai sanitari del Santa Maria del Prato.
Verso le 18, alla fine, l’uomo ha capitolato ed ha accettato di salire spontaneamente sul mezzo di soccorso che l’ha accompagnato in ospedale. Facendo così concludere una situazione di tensione che per tutto il pomeriggio aveva fatto restare Villa di Pria con il fiato sospeso.
Stefano De Barba
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