Salta in aria la pizzeria in centro a Pieve di Cadore, un ragazzo ferito gravemente

Alle 3.15 della notte fra domenica e lunedì lo Speedy pizza di via XX Settembre è stato devastato da uno scoppio. Un 21enne brindisino catapultato in strada: ha subito fratture e ustioni

Esplosione in una pizzeria di Pieve di Cadore, un ferito grave

PIEVE DI CADORE. Un’esplosione ha distrutto la Pizzeria al taglio di via XX Settembre l’altra notte: ferito gravemente un giovane brindisino di 21 anni, ritrovato in mezzo alla strada, sotto la vetrata, pieno di fratture e ustioni.

Si teme un attentato incendiario sfuggito di mano, la pista seguita è quella di un rogo doloso al quale ha fatto seguito una esplosione del gas, ma al momento tutte le ipotesi restano aperte.

Erano le 3.15 circa quando un boato ha svegliato Pieve di Cadore e la strada centrale del paese, via XX Settembre, quella che porta da piazza Tiziano verso l’uscita dal paese, s’è trasformata nello scenario di un campo da guerra: come l’effetto di una bomba, la deflagrazione ha devastato la pizzeria di proprietà di Alessandro Piccin, giusto all’angolo verso la piazza, e danneggiato tutti gli esercizi commerciali intorno. La gelateria di fronte, la parrucchiera nella parte retrostante, nel sottoportico; quindi il locale Al Check, di fianco, poi gli appartamenti sovrastanti, fra i quali anche uno studio dentistico.

«Sembrava un terremoto», «Era come una bomba»: chi è accorso a quell’ora, sindaco Antonia Ciotti compresa, non credeva ai propri occhi e rendeva così un’idea del drammatico teatro che aveva davanti. La deflagrazione ha causato la rottura di vetri e la proiezione di detriti oltre i 50 metri.

A terra è rimasto un ragazzo: P.F., 21 anni, da un paio di giorni pare fosse arrivato in provincia proveniente da Brindisi. Il giovane è stato ritrovato in mezzo alla strada, il corpo ustionato, i vestiti in fiamme, le gambe rotte. Era cosciente, parlava, urlava, chiamava il nome di una persona, probabilmente uno degli amici che lo ha ospitato in questo suo soggiorno bellunese e che poteva essere con lui in quel frangente tragico. Un “Fabio” non meglio precisato, particolare che non ha più avuto modo di chiarire perchè trasferito d’urgenza in ospedale. Prima al pronto soccorso di Pieve di Cadore, poi in ambulanza al San Martino di Belluno dove è stato intubato e ricoverato in Rianimazione. Non è in pericolo di vita ma ieri sarebbe stato sottoposto a un intervento chirurgico già nel pomeriggio. Le sue condizioni sono gravi: avrebbe alcune fratture agli arti inferiori e poi le ustioni perchè sarebbe stato investito in pieno dall’esplosione del locale. “Politrauma da scoppio”: questa la diagnosi dei medici per il ricovero.

La gente è scesa in strada e l’ha soccorso, gli ha spento le fiamme che gli bruciavano addosso. Quindi è stato aiutato dai vigili del fuoco di Pieve di Cadore, primi a intervenire, fino alle cure degli uomini del 118: dopo essere stato stabilizzato dal personale del Suem, il 21enne è stato subito trasferito in ospedale.

I vigili del fuoco intanto si sono occupati dell’incendio che ha devastato il locale della pizzeria: con le squadre del distaccamento di Pieve, anche i volontari di Valle di Cadore e di Calalzo e le squadre del distaccamento vigili del fuoco di Belluno (in totale 7 automezzi antincendio e 25 operatori tra permanenti e vigili del fuoco volontari) che hanno spento tutto e messo in sicurezza l’intera zona interessata dall’esplosione: rimossi vetri e infissi pericolanti. Quindi al lavoro i carabinieri con il comandante Caltana. Intorno alle 6 di ieri mattina la situazione era ormai sotto controllo ma subito dopo sono iniziate le ricerche delle cause che hanno innescato l’esplosione. E soprattutto la ricerca di un motivo: subito è apparso chiaro che il brutto episodio era più che sospetto e non aveva quasi nulla di accidentale.

Sul posto sono seguiti i sopralluoghi della scientifica dei vigili del fuoco: le squadre del Niat (nucleo investigativo territoriale antincendio) e dei carabinieri di Pieve e Cortina.

Gli accertamenti dei vigili del fuoco da una parte e dei carabinieri di Pieve e della Compagnia di Cortina diretta dal maggiore Rocchi, dall’altra, mirano a chiarire se si tratta di una pista dolosa e se si possa addirittura parlare di un attentato incendiario.

Il locale è stato posto sotto sequestro, sotto sequestro sono finiti anche i vestiti del giovane rimasto ustionato che comunque non risulta ufficialmente indagato dalla magistratura bellunese.

Dalle prime ricostruzioni lo Speedy pizza non è saltato in aria a causa di una fuga di gas. Le squadre Niat hanno prelevato campionamenti per verificare la presenza di eventuali sostanze infiammabili. Lo scoppio è palesemente avvenuto dall’interno verso l’esterno e la pizzeria è stata sventrata. I carabinieri hanno già parlato con il giovane prima del suo ricovero in Rianimazione e torneranno a sentirlo quando sarà possibile per raccogliere dettagli. Informalmente è stato sentito anche il pizzaiolo.

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