Saltano le coincidenze: appiedati gli studenti di Cesio e San Gregorio
SANTA GIUSTINA
Non è cominciata nel migliore dei modi la routine da pendolari per tanti studenti, alle prese con autobus stracolmi all’ora di pranzo, che chiudono le porte quando dentro non ci sta più nessuno, lasciandone fuori altri che devono aspettare il bus successivo e poi finiscono per perdere la coincidenza a Santa Giustina. Questione di minuti, ma a quel punto i ragazzi devono chiamare i genitori per farsi venire a prendere per tornare a casa a San Gregorio o Cesiomaggiore.
È successo giovedì e poi ancora venerdì, per due volte nella prima settimana di scuola, facendo scattare la segnalazione di un papà, che ha inviato una e-mail a Dolomiti Bus e informato le forze dell’ordine per far notare la vicinanza tra i passeggeri stipati a bordo con zaino e mascherina, e la poca sicurezza che potrebbe esserci sui mezzi di linea, auspicando un controllo per accertare se realmente i bus vengono riempiti come da capacità regolare o se vengono sovraccaricati.
L’anno scolastico è appena iniziato, ma purtroppo si notano anche i primi disservizi. Si tratta degli studenti che rientrano a casa prendendo il bus verso mezzogiorno (visto che le scuole sono ancora in regime ristretto) alla fermata vicino all’ospedale, sulla linea diretta a Belluno con la coincidenza a Santa Giustina per proseguire per San Gregorio e Cesiomaggiore. «Non sempre i ragazzi a Feltre riescono a salire sul primo autobus in arrivo, in quanto pieno di passeggeri fino alle porte. L’autista fa salire i ragazzi fino a stipare bene il bus, chiudendo le porte agli altri», racconta Erik Pizzali, papà di una studentessa.
Pochi minuti di attesa per prendere quello dopo bastano a perdere la coincidenza: «Ritengo sia d’obbligo che l’autista che conduce nella tratta finale, attenda tutti gli autobus in arrivo a Santa Giustina e non – rapidamente – partire senza tutti gli studenti», dice il genitore. «Mi sembra di aver capito che gli autisti si consultino spesso tramite cellulare con i colleghi per sapere la loro posizione. Sicuramente non tutti hanno questa abitudine (forse giusta o forse sbagliata, non sta a me giudicare) ma in ogni caso è scorretto lasciare a piedi ragazzi che hanno regolarmente pagato il biglietto». —
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