“Salva” anche la scala mobile di Lambioi

Massaro: «Le manutenzioni sono periodiche, assurdo che dovessimo spendere 5 milioni di euro»

BELLUNO. Il ministro Delrio forse non lo sa, ma con il suo provvedimento ha salvato anche la scala mobile di Lambioi. Le pendenze la classificano fra gli impianti di risalita e qualche giorno fa era stato lanciato l'allarme per la scadenza della vita tecnica della scala. Sarà fra quindici anni, non proprio dopodomani, ma la cifra che il Comune dovrebbe spendere per demolire e sostituire la scala mobile è di 5 milioni di euro. Oggi questo spauracchio viene superato dalla nuova norma. «È un'ottima notizia», commenta il sindaco Jacopo Massaro. Che si riserva di leggere approfonditamente il decreto prima di entrare nel merito, ma «a prima vista sembra una misura che va nella direzione del buon senso. Le manutenzioni sulla scala mobile sono periodiche, era assurdo che dovessimo spendere 5 milioni di euro per cambiare l'impianto, fra quindici anni, se questo impianto è ancora in ottimo stato». Il Comune in questi tre anni ha speso molto per le manutenzioni, ordinarie e straordinarie, della scala mobile che collega il park di Lambioi a piazza Duomo. D'ora in avanti continuerà a farle, ma senza l'ansia di dover mettere da parte una cifra notevole e con una scadenza piuttosto ravvicinata.

«Fra 15 anni si verificherà se la scala mobile è ancora in buono stato, si valuteranno gli interventi da fare per la sicurezza e saranno effettuati. Ma il costo sarà decisamente inferiore rispetto a quello che avremmo dovuto affrontare». Nessuna amministrazione, da quando la scala mobile è stata inaugurata, ha mai messo da parte le somme per revisione periodica, demolizione e sostituzione. La giunta Massaro si è trovata a dover eseguire le manutenzioni di “metà vita tecnica”, che sono costate finora 780 mila euro. Tra febbraio e marzo inizia l'ultima fase.

Massaro però pensa anche al Nevegal. Lì gli impianti sono gestiti da una società privata, ma l'amministrazione ha sempre creduto nel rilancio del Colle. Che non può fare a meno della sua stagione invernale: «A breve la situazione sarebbe diventata difficile, con gli impianti che vanno a scadenza», ricorda il sindaco. «La società avrebbe dovuto sostituirli, a prescindere che fossero in buona o cattiva salute. È chiaro che se una cosa è pericolosa va sostituita, ma se è ancora buona si deve poter continuare a usarla. Per questo il provvedimento del governo, a prima vista, sembra andare nella direzione della sensatezza». (a.f.)

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