Salvata dieci anni fa, ora a Birra Pedavena fioccano i record
PEDAVENA. Il 2015 si è chiuso con il record di produzione superando quota 400 mila ettolitri e tra pochi mesi ci sarà l'apertura della nuova struttura che ospiterà al primo piano il magazzino dove stoccare il prodotto finito e al livello inferiore uno spazio dedicato ai rapporti con il pubblico e alla valorizzazione e promozione di un brand che piace per la sua qualità e la sua storia. La rinascita della fabbrica di birra Pedavena non si ferma, a dieci anni dal salvataggio dello stabilimento.
Una storia che ricomincia il 10 gennaio 2006 al Ministero del lavoro a Roma con la cessione alla Castello Spa di Udine della fabbrica si birra pedavenese da parte di Heineken. Poi si arriva al 2016 e domani sarà il giorno della ricorrenza del decennale. Intanto l'ampliamento prosegue spedito ed è in dirittura d'arrivo.
Per vederlo completato, manca poco: «Si stanno ultimando i tamponamenti del magazzino al primo piano e poi ci saranno i collaudi in modo da poterlo utilizzare quanto prima (nel giro di un mese o due). E speriamo che entro l'estate sia operativa anche la parte inferiore, rivolta all'ospitalità e ai rapporti con l'esterno», afferma il direttore dello stabilimento di Pedavena Gianni Pasa, che guarda soddisfatto l'avanzare dei lavori – con un investimento importante per un'operazione di ulteriore sviluppo che tra l'altro cade proprio nell'anno del decennale - e si si gode i numeri della produzione in continua crescita.
L'anno scorso è stato raggiunto il record di questi dieci anni: «Siamo arrivati a 406 mila ettolitri (nel 2014 erano stati 370 mila). Mai avuti prima questi numeri». Tra le birre a marchio Castello, quella che riscuote maggiore successo «è la Dolomiti Pils, che è in continuo aumento», dice il mastro birraio Gianni Pasa. «La fabbrica è in salute e il gruppo anche. Finora la strategia ha portato i suoi risultati. Vedere che lo stabilimento produce e crea lavoro è la soddisfazione più grande», sottolinea. «Birra Castello aveva visto le potenzialità dello stabilimento e Pedavena sta andando avanti con riscontri soddisfacenti, come era difficile immaginare dieci anni fa». Tanto che la lotta per la sopravvivenza sembra un ricordo lontanissimo: «Fa parte della storia della fabbrica. L'importante è essere ripartiti. C'è l'orgoglio di dimostrare che si produce birra di qualità», commenta il direttore dello stabilimento (che attualmente conta una cinquantina di dipendenti). «Lo spirito è quello di intraprendere nuove strade per adeguarsi alle esigenze del mercato, essere all'avanguardia e soddisfare le richieste».
L'obiettivo «è prima di tutto consolidare quanto abbiamo ottenuto, in modo da garantire alla fabbrica un futuro splendido. Passati i tempi bui, mettere al sicuro quello che abbiamo raggiunto è già un risultato importante, senza però limitarci dal porci altri traguardi. Si va avanti con la politica dei piccoli passi». E la fabbrica è preparata anche a raccogliere nuove sfide: «Se le richieste del mercato dovessero aumentare, siamo pronti».
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