Salvi gli uffici postali dei piccoli Comuni: estesi i servizi di wi-fi e di tesoreria

L’amministratore delegato del gruppo ha incontrato tremila sindaci e ha illustrato un decalogo in dieci punti per i paesi 

BELLUNO

Poste rilancia gli investimenti sui piccoli Comuni italiani. L’azienda archivia i progetti di disimpegno nei confronti dei borghi periferici, annunciando che i centri con meno di 5 mila abitanti continueranno a poter contare su un ufficio.

Dunque stop alle chiusure già programmate. Lo ha promesso l’Ad del gruppo, Matteo Del Fante, illustrando un programma di sviluppo quinquennale da 500 milioni l’anno, davanti a una platea di oltre 3 mila sindaci che si sono riuniti all’Eur. Durante l’incontro (al quale hanno preso parte numerosi rappresentanti delle istituzioni: il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro Giulia Bongiorno e il viceministro dell’Economia Laura Castelli) il manager ha riaffermato «l’importanza strategica della presenza di Poste italiane sul territorio, con l’obiettivo di renderla ancora più efficace grazie alla collaborazione con istituzioni e amministratori locali».

Nel dettaglio, l’azienda ha messo a punto un piano in 10 punti che tra l’altro prevede, nei 254 piccoli Comuni senza ufficio postale, nell’arco di un anno, l’installazione di Atm per il prelievo automatico di denaro. Sempre negli stessi Comuni privi di uffici postali, sarà garantita l’erogazione dei principali servizi attraverso la rete dei tabaccai, grazie ad un accordo triangolare Poste Italiane, Federazione italiana tabaccai e il servizio a domicilio dei portalettere.

E, ancora nell’arco del prossimo anno, il servizio Poste wi-fi, attualmente disponibile in 283 piccoli comuni, sarà esteso agli ulteriori 5.007 piccoli Comuni non coperti dalla rete. Ai piccoli Comuni sarà inoltre esteso il servizio di Tesoreria in collaborazione con Cdp e saranno potenziate le risorse degli uffici postali nei Comuni turistici.

Il progetto prevede anche nuovi investimenti per ampliare la video-sorveglianza all’interno e all’esterno degli uffici postali con l’obiettivo di garantire più sicurezza ai cittadini e l’abbattimento delle barriere architettoniche negli uffici di oltre mille Comuni. A questo proposito, Poste ha garantito, entro il 2020, la demolizione di oltre l’80% delle barriere. Infine, per promuovere l’utilizzo di beni e risorse aziendali per fini di solidarietà sociale e pubblica utilità, Poste Italiane individuerà aree e immobili di proprietà, situati in piccoli Comuni, che saranno offerti ad uso gratuito a beneficio della collettività.

«I Comuni meno densamente abitati sono “lo specchio dell’Italia e nessuno di loro è piccolo” ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio rivolto a Poste. Il rapporto di Poste con i piccoli Comuni – ha riconosciuto Del Fante – è sempre stato dialettico, difficile ma per noi è sacro. Dobbiamo coltivare, proteggere e far emergere la positività che i vostri territori possono dare al Paese e Poste può rappresentare un ponte anche per il processo di digitalizzazione del Paese, con le grandi potenzialità della sua rete capillare».

«Abbiamo stanziato 9 miliardi nel prossimo triennio e abbiamo sbloccato alcune decine di milioni per offrire la possibilità ai Comuni di rinegoziare i mutui, che è molto importante» ha spiegato il premier Giuseppe Conte, precisando che il governo ha in cantiere «ulteriori interventi per i piccoli Comuni che rappresentano l’anima civica e garantiscono la qualità democratica del nostro Paese».

«Questa – ha sottolineato Massimo Castelli, coordinatore dei piccoli Comuni – è l’occasione per un patto perché nei piccoli centri il parroco, il carabiniere, l’ufficio postale ed il postino devono restare dei punti di riferimento». —


 

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