San Gregorio: sanità su misura per tre comuni

Meno code in ambulatorio e visite a domicilio nella pedemontana
Tre comuni studiano una nuova strategia per i servizi ambulatoriali
Tre comuni studiano una nuova strategia per i servizi ambulatoriali
SAN GREGORIO NELLE ALPI.
Aumenteranno le ore di segreteria per i medici territoriali. L'Usl 2 ha detto sì. E con uno scadenzario di visite costantemente aggiornato, si chiamerà il paziente solo quando è necessario.  In più, c'è un segnale d'apertura dell'azienda ospedaliera per mettere a disposizione un infermiere negli ambulatori - in orari ben precisi ancora da definire - rafforzando la rete di collegamento medicina-territorio.  Ottiene i primi risultati il documento presentato dai sindaci di San Gregorio (Ermes Vieceli ne è l'estensore), Santa Giustina e Cesiomaggiore con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'assistenza e garantire l'efficace integrazione socio-sanitaria operando delle economie di scala. Tra i progetti di risparmio, è in fase di studio la distribuzione diretta dei farmaci Pht comprati dall'Usl che costano la metà di quelli acquistati nelle farmacie. Questo procedimento è già stato avviato in alcune zone e potrebbe essere ampliato.  Ieri si sono visti i tre sindaci, il direttore generale dell'Usl 2 Simoni e il direttore sanitario Scibetta per fare il punto della situazione e definire le strategie dettate dalla necessità dei comuni di ottenere una possibile riorganizzazione di certi servizi, senza sforare il budget stanziato, puntando a ridurre le lunghe code negli ambulatori medici periferici, per ritirare una ricetta o attendere una prestazione infermieristica a domicilio. Sulla richiesta di dotazione strumentale (come l'ecografo) non è stato raggiunto invece un accordo.  «L'incontro», spiega Vieceli, «è stato costruttivo e ha trovato un buon interesse. Alla base della proposta c'è l'incentivo regionale ai medici di medicina generale con un compenso forfettario di 40 euro per ciascun assistito purché ci siano forme associative». Illustra il documento condiviso che «le cure e gli accertamenti al malato cronico, spesso anziano, vengono prestati a domicilio con una supervisione continua». Ecco che «per tagliare le attese e permettere al medico curante di espletare le sue funzioni, senza doversi sdoppiare in mille mansioni, gli ambulatori dovrebbero essere dotati di infermiere aggiuntivo». Oltre alla segretaria, «figura oggi irrinunciabile». Ma il risparmio passa anche attraverso la responsabilizzazione dei pazienti deambulanti. Il secondo progetto riguarda infatti le persone che possono muoversi in modo autonomo. La riduzione degli spostamenti del personale medico porterebbe ad una limitazione di costi e all'eliminazione dei tempi "morti", che sarebbero ottimizzati con l'infermiere.

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