San Silvestro a Cortina ma l’alloggio non esiste: truffata una comitiva

CORTINA. La truffa di San Silvestro. Una comitiva di amici non ha proprio trovato l’appartamento di Cortina, per il quale aveva pagato una caparra di 560 euro, su un totale di 1.400. Questo il prezzo per la settimana tra Natale e Capodanno, al numero 52 di via Marangoni, a pochi passi da Corso Italia. Qui i turisti hanno trovato qualcosa di diverso, dopo essersi fidati di una fotografia vista sul sito di mediavacanze.

Presentata la querela, le indagini hanno portato a individuare come autori della truffa in concorso gli italiani Massimo Raffaele Pomante e Primo Rombolacci e il romeno Marius Gabriel Serbu. Il bonifico è stato accreditato su un Iban intestato a Pomante, dopo una serie di contatti con quest’ultimo e un’amica, che rispondeva a un numero telefonico intestato a Serbu. Sempre per gli investigatori, quella somma sarebbe transitata su una carta prepagata di proprietà di Rombolacci, che risulta detenuto per altra causa nel carcere romano di Rebibbia.

L’unico imputato presente in aula era Serbu, che si è sottoposto all’esame, cercando di discolparsi. Il contratto telefonico è stato stipulato utilizzando una copia della sua carta d’identità romena, ma ha spiegato con un’inflessione romanesca che durante quel periodo era in patria ed è anche passato per la Moldavia, il paese d’origine della moglie. È in grado di documentare il viaggio, con le vignette necessarie a circolare sulle autostrade, quello che non capisce è come abbiano fatto Pomante e Rombolacci a entrare in possesso del suo documento d’identità e a usarlo per qualcosa di illecito. Vorrebbe tanto saperlo anche il pm Tricoli.

Gli altri due imputati non saranno ascoltati; fra l’altro Rombolacci, che è difeso da Simona Ianese, ha rinunciato a comparire, preferendo rimanere in prigione. Pomante ha come difensore Gandin. Il giudice Cittolin ha rinviato alle 9. 30 del primo ottobre per la discussione. Seguirà la sentenza di primo grado. –

Gigi Sosso

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