San Tomaso, condannato l'ex segretario comunale

Dovrà pagare oltre cinquemila euro al Comune agordino: in municipio  si erano accorti della mancanza di documenti e di irregolarità nelle registrazioni
Il municipio di San Tomaso Agordino
Il municipio di San Tomaso Agordino

SAN TOMASO. Chiedeva i soldi per comprare le marche da bollo da appiccicare ai contratti stipulati con il suo ente locale, il Comune di San Tomaso Agordino, ma ogni tanto se li teneva. E dopo l’indagine penale conclusasi con il patteggiamento per peculato e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, anche la Corte dei conti ha emesso la sua sentenza. Condannando l’ex segretario comunale Emilio Tola a rifondere 5.522 euro al Comune di San Tomaso.

Il fascicolo alla Corte dei conti a carico del funzionario, originario di Roma ma residente a Cornuda, era stato aperto nell’autunno scorso per iniziativa della Procura regionale, che contestava a Tola di aver causato un danno complessivo di oltre 11 mila euro ai Comuni di San Tomaso e Rocca Pietore.

Era stato il Comune di San Tomaso, nel gennaio 2010, a scoprire che mancavano dagli atti alcuni contratti stipulati dall’allora segretario Tola. Nel settembre del 2011 la nuova segretaria aveva trovato un fascicolo dal quale emergeva la non regolarità della registrazione e della trascrizione di alcuni atti pubblici, nei quali Tola era intervenuto.

Tola, ricostruisce la Corte dei conti che aveva ricevuto una relazione sull’accaduto dal Comune, era stato invitato a regolarizzare la situazione e aveva versato quell’ottobre una somma di oltre 674 euro al’ente locale.

Intanto la guardia di finanza di Agordo, inviata dal pubblico ministero penale, aveva acquisito tutti i 94 contratti in cui era intervenuto il segretario Tola dall’ottobre del 2000 al maggio del 2009. E le fiamme gialle avevano contestato che Tola, in diverse occasioni, aveva riscosso direttamente dalle controparti, al momento del rogito, i soldi per le spese contrattuali, provvedendo poi personalmente in alcuni casi. Ma dagli accertamenti della guardia di finanza era emerso anche che il funzionario, in più occasioni, aveva chiesto somme di denaro per acquistare le marche da bollo da apporre sui contratti, spesso però non applicandole o apponendone meno del necessario. Tra il 2002 e il 2009, secondo la finanza, aveva indebitamente percepito oltre 2.391 euro.

Tola, nell’autunno del 2015, ha patteggiato una pena al tribunale penale per peculato e soppressione di atti.

La vicenda è però finita all’attenzione anche dei giudici contabili, che hanno valutato la pesante richiesta di danni avanzata dalla Procura regionale applicando una consistente riduzione, anche perché alla fine i fatti accertati a livello penale avevano riguardato solo un periodo ridotto, ed escludendo che Rocca Pietore avesse subito danni. Tola è stato in ogni caso ritenuto responsabile di aver causato a San Tomaso dei danni da sviamento delle funzioni e da disservizio, nonché un danno di immagine. Ed è stato condannato a pagare 5.522 euro al Comune di San Tomaso.

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