San Vito: botte alla ex, patteggia 14 mesi

L'imputato era anche accusato di resistenza ai carabinieri
In aula a Belluno il caso di un uomo che picchiò la sua ex
In aula a Belluno il caso di un uomo che picchiò la sua ex
SAN VITO. Ha patteggiato un anno e due mesi di reclusione il veneziano Denis Tiozzo, 25 anni di Chioggia, accusato di aver picchiato brutalmente, nel dicembre scorso, al culmine di un violento diverbio, l'ex fidanzata, ingiuriandola e danneggiando le suppellettili della casa di San Vito, dove erano alloggiati, e per aver opposto resistenza ai carabinieri intervenuti successivamente su richiesta della vittima, una ventenne veneziana. Il fatto avvenne nel dicembre del 2009, neanche un anno fa. Il giovane fu arrestato dai carabinieri della compagnia di Cortina che intervennero in un appartamento di amici a San Vito di Cadore, dove poco prima i due fidanzati (ora ex) veneziani, litigarono per motivi futili, legati a divergenze personali. Pare per motivi di gelosia. Ad un certo punto, la lite degenerò fino a quando la ragazza veneziana fu letteralmente presa a pugni e schiaffi, tanto da procurarle ferite al volto per le quali fu necessario il suo trasporto all'ospedale di Pieve di Cadore, dove fu medicata e dimessa con diversi giorni di prognosi. Furono i vicini di casa della coppia veneziana, spaventati dalle urla che, a notte fonda, provenivano dall'appartamento vicino, a dare l'allarme alla centrale operativa del 112 di Cortina d'Ampezzo. Sul posto intervenne subito una pattuglia del Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Cortina. I militari cercarono di calmare gli animi ma il giovane, visibilmente alterato, si scagliò contro i militari dell'Arma ampazzani. A quel punto scattarono le manette ai polsi dell'artigiano veneziano. Pesanti le accuse: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti della fidanzata, danneggiamento e ingiurie. Accuse che gli valsero qualche giorno dietro le sbarre della casa circondariale di Baldenich. L'inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Belluno si è chiusa rapidamente. Tiozzo, difeso dagli avvocati Marinella Pasin e Morena Astore, ha preferito percorrere la via del patteggiamento. Un rito alternativo al processo ordinario che permette lo sconto di un terzo della pena. Un percorso quasi obbligato visto il pesante quadro probatorio che pendeva sul suo capo. Il rito alternativo dell'applicazione della pena ha permesso di chiudere la vicenda giudiziaria, senza che venisse sentito alcun testimone. Un rito, quello del patteggiamento, che si celebra a porte chiuse.

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