San Vito, in migliaia ai funerali dei due soccoritori morti sul Pelmo

Centinaia di persone hanno preso parte alle esequie di Alberto Buonafede e Marco Giustina, i due volontari del Soccorso Alpino uccisi la scorsa settimana da una frana sul monte Pelmo mentre tentavano di salvare dei turisti tedeschi
SAN VITO DI CADORE.
Alcune migliaia di persone provenienti da tutto l'arco alpino e da parte dalla pianura veneta hanno preso parte oggi pomeriggio alle esequie di Alberto Buonafede e Marco Giustina, i due volontari del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore travolti e uccisi la scorsa settimana da una frana mentre erano impegnati in un'operazione di salvataggio sul monte Pelmo.


La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa della Madonna della Difesa di San Vito di Cadore, che ha potuto contenere solo una piccola parte dei presenti. Alle esequie ha preso parte anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, insieme a quello della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin ed una ventina di sindaci dei comuni montani. Il corteo funebre si è poi avviato verso il cimitero del Comune cadorino per l'estremo saluto ai due sfortunati alpinisti.


"Perchè sono caduti gli eroi?" - si è chiesto don Riccardo Parissenti, parroco di San Vito di Cadore, citando il Libro di Samuele, durante la funzione sacra, per i funerali di Alberto Bonafede e Aldo Giustina, i due volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, caduti mercoledì 31 agosto, dalla vetta del monte Pelmo. I due erano stati investiti da una scarica di massi, mentre stavano soccorrendo due alpinisti tedeschi, feriti, bloccati in parete dalla sera precedente.


"In questo momento di dolore, di rabbia, di sconfitta, ci chiediamo perchè proprio chi fa del bene, si impegna per aiutare gli altri, debba pagare un conto così salato" - ha aggiunto il parroco, di fronte a migliaia di persone, che hanno riempito la chiesa parrocchiale e il sagrato almeno duemila persone, alpino e di altre associazioni, guide alpine, alpinisti, giunti da tutto il Veneto e dalle regioni vicine. Fra le autorità, il governatore del veneto Luca Zaia, il presidente della Provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin, una ventina di sindaci, dei paesi del Cadore e del Bellunese, a portare la solidarietà della gente di montagna, ad una comunità duramente colpita. Negozi chiusi, a San Vito, attività ferme, in un paese che non si è ancora riavuto, dal colpo ricevuto mercoledì mattina.


Rivolto ai familiari dei due soccorritori, il parroco ha concluso: "Ai figli, che crescendo cercheranno i padri, diremo che sono figli di due uomini speciali, che hanno saputo sacrificarsi, per aiutare due estranei, due persone che nemmeno conoscevano. Le mogli Laura e Marta potranno dire ai loro figli che i padri sono stati capaci di amare, con i fatti, non soltanto con le parole. Ai genitori dico di non pentirsi, per avere insegnato ai figli ad essere altruisti, generosi. Gli hanno insegnato ad essere grandi".

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