San Vito si tiene stretta la ski area della Scoter
Domani in consiglio la delibera necessaria a mantenere le quote della società De Bon: è un’attività strategica per il turismo nel nostro paese e in quelli vicini
SAN VITO. La società Scoter resterà in capo al Comune. La delibera con la quale verranno approvate le revisioni straordinarie delle partecipazioni comunali sarà approvata domani nel consiglio comunale convocato alle 13,30. Il passaggio è obbligatorio e tutti i consigli stanno deliberando in merito anche alla luce della riforma delle partecipate degli enti pubblici (Riforma Madia).
Il punto all’ordine del giorno nel precedente consiglio era stato stralciato per consentire ai tecnici ed ai legali di fare ulteriori approfondimenti. Il Comune detiene il 96,69% della Scoter, la società che gestisce la ski area, che ha i bilanci solitamente in perdita. L’ultimo consuntivo, chiuso al 31 maggio, ha però un utile di 300.441 euro dovuto ai finanziamenti pervenuti tramite i Fondi per i Comuni di confine che hanno ripianato i danni subiti dalla società dalla frana dell’agosto 2015.
In realtà le due stagioni, invernale ed estiva, non sono andate bene. I passaggi in inverno a causa delle poche nevicate sono stati bassi ed in estate la seggiovia San Marco è rimasta chiusa per consentire l’ultimazione dei lavori di ripristino.
«Abbiamo deciso di tenere la società», dichiara il sindaco Franco De Bon, «e di cercare nel frattempo una soluzione per il futuro anche alla luce del fatto che la riforma Madia prevede importanti deroghe per il settore degli impianti a fune. Noi partiamo da due presupposti fondamentali. Abbiamo eseguito un’analisi socio economica di San Vito dalla quale si evince che la Scoter è l’unica attività strategica per il turismo e quindi per l’economia, non solo di San Vito, ma anche dei Comuni limitrofi come Borca e Vodo. Questo è il presupposto fondamentale, ossia che la ski area deve continuare ad essere aperta perché attrae turisti. Da qui dobbiamo cercare le soluzioni per far sì che le perdite di esercizio che annualmente si verificano non vadano interamente a ricadere sulle casse comunali, sia perché la legge non lo consente in toto, sia perché i bilanci del Comune non sono in grado, a lungo termine di ripianare grosse perdite. E questo è il secondo presupposto».
È in fase di realizzazione anche un progetto da parte dell’università di Padova, commissionato dal Comune, con per capire come gestire al meglio e potenziare il turismo sanvitese. «L’analisi dell’università», spiega De Bon, «servirà per prendere delle decisioni a medio termine. Per ora abbiamo scelto di mantenere la Scoter, anche perché dobbiamo introitare la terza tranche del contributo dei Fondi di confine che abbiamo ottenuto a seguito della calamità del 2015».
Alessandra Segafreddo
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