Sandra Alverà, profeta all'estero
In Italia non trovava lavoro, ora è manager della Panasonic

Sandra Alverà nel suo ufficio di Bruxelles
CORTINA.
Donne bellunesi alla ribalta. Da Miss Italia al Grande Fratello, le bellunesi si fanno notare e apprezzare, ma c'è anche chi preferisce fare una carriera nell'ombra e di tutt'altro genere. La storia di Sandra Alverà, cortinese doc, è stata raccontata alcuni giorni fa su Radio 24, l'emittente del "Sole 24 ore". Durante la puntata di "Giovani talenti", il programma condotto dal giornalista Sergio Nava, è stata raccontata la storia della 35enne ampezzana. Sandra, sedici anni fa, decide di compiere il grande salto: dalla sua Cortina d'Ampezzo, dove aveva ottenuto il diploma all'istituto alberghiero, a soli 19 anni vola a Hollywood, come ragazza alla pari. Qui scopre l'amore per lo studio: «Mi iscrissi al college e completai i miei studi. Poi mi trasferii in Inghilterra a Bath, dove mi iscrissi alla Facoltà di Sociologia», racconta in trasmissione Sandra. La sua vita di giovane emigrante è un susseguirsi di lavori per mantenersi, ma, non contenta, inizia pure un master sull'Unione Europea. Tanti anni di sacrifici autofinanziati con il sogno di tornare in Italia, il suo paese. A 29 anni Sandra torna in Italia per cercare lavoro. E' ben diversa dalla Sandra che dieci anni prima era andata a inseguire il suo sogno americano. La sua formazione è di alto livello: «Mi ritrovai a Roma. Ci sono rimasta tre mesi, cercando un lavoro, presentando decine e decine di curriculum. Trovai qualche impiego non retribuito, un lavoro come centralinista e un contratto da 300 euro al mese. Dopo anni di vita all'estero volevo tornare nel mio Paese. La mia laurea e il master mi davano forza, parlo inoltre l'inglese e lo spagnolo perfettamente, ma niente da fare. Pensavo di sfondare il mondo e invece mi sono ritrovata nuovamente con un pugno di mosche». Sandra da brava montanare non si perde d'animo e riparte per Bruxelles: prima uno stage alla Commissione Europea, poi altri due lavori, l'ultimo come "Manager government affairs" per la multinazionale Panasonic. «Risposi a un annuncio. Solo nei film in Italia accadono queste cose, nessuno mi chiese se in futuro avessi avuto intenzione di sposarmi e fare figli. La carriera in pochi anni e oggi mi ritrovo a guadagnare tre volte tanto un lavoro medio italiano, ho un auto aziendale che mi sono scelta, viaggio in tutto il mondo e sono contenta e soddisfatta», chiosa sul finale di programma la Alverà. Il suo lavoro nello specifico è nel settore delle lobby che a Bruxelles, come a Washington, sono regolamentate e operano alla luce del sole.
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