Sanità, a Feltre la spesa maggiore

Ogni utente in media spende 48 euro. Bressan: «Soldi usati per fare utile, non va»

BELLUNO. È in provincia di Belluno la maggiore compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Lo dice un’indagine dell’Ires per lo Spi Cgil regionale. Per la precisione è nell’Usl 2 feltrina che la spesa media pro capite per la compartecipazione raggiunge la cifra più elevata pari cioè a 48,1 euro, seguita da quella dell’Usl 1 con i suoi 47,6 euro. Mentre nell’azienda sanitaria di Bussolengo in media ogni abitante spende 22.8 euro per la sanità, cioè per le visite ambulatoriali e per gli accessi al pronto soccorso.

Il dato è stato ricavato, come spiega la curatrice dell’indagine, Camilla Costa, dividendo il bilancio 2014 delle singole aziende per il numero di abitanti. Ma come mai nel Bellunese si spende di più? «Due sono i fattori principali che incidono», precisa Costa: «da un lato l’elevata discrezionalità delle strutture nelle esenzioni, ma anche nella individuazione dei codici bianchi. Cioè vista anche la popolazione costituita per lo più da anziani, il numero di esenzioni cresce e quindi la compartecipazione della parte attiva della popolazione aumenta. A questo si aggiunge il fatto che gli indicatori imposti per definire i codici bianchi sono a quanto pare molto più stringenti rispetto alle altre realtà venete. E questo fa lievitare la spesa».

«Ma allora se la compartecipazione dell’utente alla spesa sanitaria serve per risanare i bilanci delle Usl, perché l’azienda feltrina nel 2014 ha chiuso con 4 milioni di euro di utile? Soldi che poi vengono tassati, vanificando così lo sforzo dei cittadini», dice il segretario dello Spi Cgil bellunese, Renato Bressan. «Perché nell’Usl feltrina c’è una forma di prelievo così marcato? Solo nell’Usl 1 quei soldi in più vengono utilizzati per coprire il buco di bilancio che raggiunge quasi i 10 milioni. Non comprendendo la situazione di Feltre, chiedo al direttore generale Rasi Caldogno che ci spieghi questa “anomalia”. Inoltre», conclude Bressan, «questa vicenda sarà portata all’attenzione del tavolo regionale chiedendo una compartecipazione omogenea in tutto il Veneto. Basta prelievi nel Bellunese, abbiamo già dato il sangue». (p.d.a.)

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