Sanità, «Belluno sacrificata per Feltre»

I tre consiglieri di Inmovimento criticano le schede ospedaliere e invitano a lavorare per integrare le eccellenze provinciali
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BELLUNO. «Siamo di fronte al ridimensionamento dell’ospedale di Belluno a favore di quello di Feltre, mentre si è mancata ancora una volta la possibilità di lavorare integrando le eccellenze e le specificità».

I consiglieri del gruppo consiliare comunale “Inmovimento” Francesca De Biasi, Pierenrico Lecis e Tomaso Zampieri prendono posizione sulla pubblicazione delle schede ospedaliere, criticando come ancora una volta «la programmazione sanitaria e le esigenze del territorio dipendono molto dal peso che i politici hanno sulle scelte della Regione».

«Se non c’è dubbio che l’ospedale di Belluno potenzia il suo ruolo di ospedale hub di riferimento per tutta la provincia con l’introduzione dell’emodinamica h24, con il potenziamento della rete delle emergenze, la definizione di strutture che fungono da coordinamento con la Usl 2 come la medicina trasfusionale, è tuttavia altrettanto vero che si è persa un’occasione per fare finalmente una vera programmazione sanitaria a carattere provinciale e lo dimostra il fatto che a fronte della presenza nella provincia di due poli oncologici, di cui uno sicuramente altamente specialistico quale il nascente polo chirurgico oncologico gastrointestinale presso l’ospedale di Feltre (consideriamo comunque che il bacino di utenza di questo centro è pari a 1/3 della popolazione di una media città come Padova) si viene tuttavia a perdere in provincia un’eccellenza nel trattamento delle neoplasie, quale è la perdita della unità operativa complessa di radioterapia dell’ospedale di Belluno, struttura fondamentale nel percorso di diagnosi e cura delle neoplasie. Iin futuro gli investimenti in campo radioterapico nell’ospedale di Belluno verranno decisi a Treviso dove le problematiche legate al territorio e quindi alla programmazione sanitaria non sono sicuramente sovrapponibili a quelle della nostra provincia».

Per De Biasi, Lecis e Zampieri, «per poter giustificare l’aumento delle unità operative complesse all’ospedale di Feltre, per mantenere costante il numero di primariati in provincia, si siano dovute sacrificare alcune unità operative complesse dell’Usl 1, come la dermatologia, fondamentale sia per l’attività che svolge sul territorio sai per il ruolo che ha nella prevenzione dei tumori della pelle. Declassarla a semplice ambulatorio dipendente da una struttura fuori provincia, vuol dire non tenere conto del bene dei cittadini e di questo dobbiamo chiedere conto ai politici che lavorano a Venezia». Infine sui posti letto, i tre consiglieri notano come «Belluno avrebbe avuto bisogno di più posti letto, invece si sono incrementati a Feltre. È importante lavorare integrando le eccellenze del nostro territorio considerandolo uno unico e avendo come obiettivo il miglioramento dell’assistenza e il bene dei cittadini».

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