Sanità, dura protesta dei sindaci agordini

«Si depotenzia l'ospedale senza dirci niente» e chiedono spiegazioni al dg
Il gruppo dei sindaci agordini che si sono opposti per protesta al bilancio sociale
Il gruppo dei sindaci agordini che si sono opposti per protesta al bilancio sociale
BELLUNO. I sindaci dell'Agordino si oppongono per protesta all'approvazione del bilancio sociale 2011 dell'Usl n. 1 ma chiedono rassicurazioni sul futuro della sanità nella loro vallata. C'è mancato poco che il bilancio che ieri la Conferenza dei sindaci doveva votare registrasse un voto contrario, ma poi il buon senso ha prevalso e alla fine la votazione è stata rinviata ai primi di maggio. Tutto nasce dalla decisione dell'Usl di garantire soltanto una delle due pronte disponibilità in chirurgia, visto che un medico se ne andrà, impedendo, di fatto, però l'attività della sala operatoria di notte, nei festivi e prefestivi anche per i casi urgenti che saranno dirottati così al San Martino di Belluno. Della cosa i sindaci agordini non ne sapevano nulla fino a quando non l'hanno letto nella stampa, «alla faccia del confronto promesso dall'azienda», hanno ribadito dapprima Stefano Murer di Falcade e Sisto Da Roit di Agordo a cui hanno fatto eco tutti gli altri primi cittadini presenti tra cui quello di Cencenighe, San Tomaso, Taibon, Voltago e Canale d'Agordo che si sono detti pronti a votare contro il bilancio sociale per protesta. Gli amministratori sono molto preoccupati. «Prima ci hanno lasciato un cardiologo, ci hanno messo la telerefertazione radiologica, e adesso ci hanno tolto una reperibilità chirurgica», ha fatto il punto Da Roit che si è detto molto contrariato sull'atteggiamento dell'azienda e la «sua poca correttezza per avere preso una decisione non concordata o almeno comunicata al territorio. Adesso basta». Il timore per tutti è che con manovre siano l'inizio del depotenziamento dell'ospedale agordino, fino alla sua trasformazione in una struttura non per acuti. «Ma che garanzie diamo ai nostri cittadini e ai turisti sulla sicurezza sanitaria se non siamo in grado di garantire le urgenze?», si è chiesto Murer che ha portato l'esempio di una turista importante che è stata salvata «solo perchè c'era la chirurgia aperta perchè altrimenti non sarebbe stata in grado di giungere in ambulanza a Belluno per essere operata». Sulla presa di posizione dei colleghi agordini, il sindaco di Cortina Andrea Franceschi ha sollevato una questione di necessità, «a questo punto di votare il bilancio in quanto votare a favore sarebbe come dire che siamo contro i sindaci agordini. Ma il bilancio riguarda l'intera Usl». A sostenere questa posizione anche il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «Votare contro significa bloccare tutti i progetti avviati», ha preso la parola, Angelo Tanzarella, direttore servizi sociali, suggerendo piuttosto di rinviare la votazione. A questo punto il presidente della Conferenze, Angelo Paganin, ha preferito sospendere la discussione del bilancio per attendere l'arrivo del dg Compostella e avere così le spiegazioni a quanto avvenuto. Compostella, arrivato, ha precisato come il provvedimento ad Agordo sia temporaneo (il medico che va via dalla chirurgia dovrebbe essere assunto al pronto soccorso) «in attesa del piano di riorganizzazione complessiva dell'attività ospedaliera che l'azienda sta preparando e che vi sarà presentato», ha spiegato aggiungendo che «nel 2010 sono stati eseguiti solo 13 interventi di urgenza notturna o festiva e per lo più erano appendicectomie». A questo punto, i sindaci hanno deciso, per un atto di responsabilità di rinviare la votazione del bilancio in attesa di un confronto a breve con l'Usl.

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