Sanità, è arrivato un nuovo ticket per i bellunesi

Dal primo ottobre si devono pagare tre euro per la visita a completamento della prima. Insorgono le associazioni
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BELLUNO. Un altro balzello piomba sulle spalle, o meglio sulle tasche dei bellunesi. Si tratta del nuovo ticket di tre euro introdotto dalla giunta regionale con il nuovo nomenclatore tariffario (Dgr 859/2011) per chi, a completamento della prima visita, deve tornare dallo specialista per farsi leggere gli esiti degli esami richiesti dallo stesso medico per poter giungere ad un quadro clinico completo.

Praticamente, se un cittadino si rivolge ad uno specialista per una prima visita, e il medico gli richiede altre visite e altri accertamenti clinici, il paziente quando ritornerà in ambulatorio per portare i referti degli esami dovrà pagare tre euro.

L’assessore regionale Luca Coletto ribadisce che non si tratta di un nuovo balzello: «Quei tre euro consentono in realtà al cittadino di non pagarne 13. Fino al 30 settembre, infatti, le Usl consideravano come visita di controllo la lettura dei referti successivi alla prima visita, facendo così scattare un ticket da 13 euro. Abbiamo quindi deciso di fare chiarezza: per la lettura dei referti da parte del medico la somma dovuta è sempre e comunque tre euro, considerandola a completamento della prima visita. Così il cittadino pagherà il meno possibile le prestazioni».

Dall’Usl n. 1 fanno sapere che fino al 30 settembre niente era dovuto, cioè nessun ticket si doveva pagare per mostrare gli esiti degli esami richiesti dallo specialista. Siamo, cioè, in presenza di un nuovo ulteriore esborso di denaro da parte dei cittadini.

Ma le associazioni dei consumatori e degli utenti non ci stanno e protestano. «Sono indignatissima», sbotta Ottorina Bompani referente di Cittadinanzattiva Belluno, «per questo meccanismo perverso per cui un cittadino deve pagare anche per le ulteriori prescrizioni che gli vengono richieste dallo specialista. Se un medico prescrive altri esami per avere un quadro clinico più preciso del paziente, perchè quest’ultimo deve pagare ? Siamo al paradosso. Prima la Regione Veneto ci ha imposto sulle prestazioni prescritte con ricetta rossa il ticket aggiuntivo di 10 euro o di 5 in base al reddito superiore o inferiore ai 29mila euro, ora questo nuovo aggravio. Non è per nulla giusto che i cittadini paghino i debiti che non hanno fatto loro, ma che dipendono da una poco oculata amministrazione del denaro pubblico da parte degli enti locali».

«Siamo di fronte all’ennesimo balzello sulla salute», sottolinea anche Guido Mattera referente di Federconsumatori. «Credo che questa situazione metta in difficoltà anche le Usl che devono mettere in pratica le disposizioni regionali».

E a proposito di disposizioni regionali è in arrivo un’altra novità. Dal primo dicembre, come disposto da circolare regionale, per chi oggi paga soltanto 5 euro di ticket aggiuntivo per le prestazioni con ricetta rossa, non potrà più affidarsi all’autocertificazione, ma dovrà rivolgersi al distretto per chiedere il rilascio di uno specifico certificato che sarà valido fino a maggio 2012.

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