Sanità, piccole farmacie protagoniste

Grazie alla telemedicina l’elettrocardiogramma lo fa il farmacista: «Abbiamo un ruolo sociale, possiamo salvare vite»
Di Valentina Voi

BELLUNO. Scoprire di aver avuto un infarto, in passato, senza rendersene conto. Una storia vera, che ha come protagonista una persona residente nel Bellunese, venuta alla luce grazie al nuovo servizio di telecardiologia messo a disposizione dalle farmacie bellunesi. In pochi minuti, nella farmacia a due passi da casa, i bellunesi possono richiedere un elettrocardiogramma refertato da un cardiologo, valido a tutti gli effetti.

La novità è già presente in 47 farmacie del Bellunese e per i prossimi due mesi sarà estesa a tutti e 73 i presidi presenti sul territorio. «L’elettrocardiogramma è un servizio di primaria importanza sia per i residenti che per i turisti» spiega Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno, «e grazie a questa novità le farmacie saranno in grado di anche di rilevare disfunzioni gravi permettendo eventualmente di allertare il sistema di emergenza».

Il funzionamento del macchinario, messo a punto dalla ditta pugliese Cardio On Line Europe, sfrutta la linea telefonica per trasmettere gli impulsi al centro di raccolta dati. In ogni farmacia è presente un terminale che, tramite elettrodi, registra il funzionamento del cuore. I dati vengono quindi inviati a Bari, dove ha sede la società: lì un cardiologo presente 24 ore su 24 analizza il tracciato e scrive il referto, che può essere poi consegnato al proprio medico. La provincia di Belluno è la prima in Veneto dove questo sistema di telecardiologia viene distribuito in modo capillare in tutte le farmacie del territorio. Ogni cittadino può richiedere - a pagamento, con poche decine di euro - questo esame in farmacia. Non è prevista una convenzione con la Regione Veneto ma «è un passaggio sul quale stiamo lavorando» spiega Grubissa, «vorremmo che venisse preso in considerazione».

Il modello è quello del Molise, dove le strutture pubbliche stanno andando verso una sempre maggiore razionalizzazione. «La farmacia è sempre più simile ad un centro servizi» spiega Luigi Sauro, di Federfarma Molise, «la Regione consente la convenzione e nele farmacie si effettuano anche prestazioni urgenti con risultati in brevissimo tempo».

La tecnologia, che viene usata per effettuare esami nelle carceri o in luoghi difficilmente accessibili come le piattaforme petrolifere, ben si adatta alle necessità della sanità di montagna. Già 214 bellunesi hanno usufruito del servizio, chi per un controllo generico, chi per un lieve malessere. Per molti si è trattato di un esame di routine ma in alcuni casi l’elettrocardiogramma ha portato a scoprire lievi anomalie nel ritmo cardiaco o, in un caso, un infarto passato che ha però lasciato tracce. A Parma la stessa tecnologia ha consentito di salvare la vita ad un uomo che si era presentato in farmacia con un infarto in corso.

«L’iniziativa bellunese» commenta Alfredo Orlandi, presidente del sindacato delle farmacie rurali Federfarma-Sunifar, «conferma il ruolo della farmacia come fondamentale presidio sanitario, a volte l'ultimo rimasto sul territorio, e come punto di riferimento per la popolazione».

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