Sanità, Vaccari e Bond disertano l'appuntamento
I feltrini non si presentano: "Lesa la nostra dignità". La spaccatura in provincia ma anche dentro il centrodestra. Piovono critiche sugli assenti
BELLUNO.
Il tavolo provinciale della sanità disertato dai rappresentanti del territorio feltrino. Ancora una volta i particolarismi territoriali si sono fatti sentire, e anche i problemi all'interno di Lega e Pdl. Da una parte ci sono il sindaco di Belluno, Antonio Prade (Pdl) e il consigliere veneto, Matteo Toscani (Lega), dall'altro il sindaco di Feltre, Gianvittore Vaccari del Carroccio, e il consigliere regionale pidiellino Dario Bond.
Quel tavolo, su cui molti avevano riposto speranze e volontà di delineare una linea comune per salvaguardare la sanità dell'intera provincia, si è dimostrato un flop. E sulla sua ripresa incombono molti dubbi.
La comunicazione che all'incontro convocato dagli stessi presidenti delle due Conferenze dei sindaci, vale a dire Prade e Vaccari, quest'ultimo non si sarebbe presentato insieme con Bond e il direttore generale dell'sl 2, Bortolo Simoni, è giunta al resto dei convocati un quarto d'ora prima dell'inizio della riunione, vale a dire alle 9.45. Un comunicato asciutto, stringato in cui i rappresentanti del Feltrino rivendicano la loro «dignità», come sottolinea Vaccari.
Il comunicato.
«Abbiamo con vivo rammarico, in questi giorni assistito a voler mettere troppi cappelli e padri a questa iniziativa che è anche stata trasformata nel tavolo per la Usl provinciale», hanno scritto Bond e il sindaco di Feltre. «Questo modo di fare, ancora prima di iniziare, pregiudica un possibile lavoro, vanifica ogni migliore intenzione e non è rispettoso di tutte le parti interessate. Mancando quindi le precondizioni per un sereno e proficuo impegno non possiamo, per rispetto ai nostri cittadini e territori, essere presenti. Auspichiamo nel contempo che questi gravi ostacoli siano rimossi, riportando l'argomento in condizioni di neutralità ed equilibrio. Spiace se vengono scombinati i programmi degli altri invitati, ma non può essere a noi imputato. Di questa nostra volontà e decisione abbiamo informato tutte le altre parti invitate e segnalando al direttore generale dell'Usl n. 2, Bortolo Simoni, la non opportunità della presenza della parte tecnica mancando la componente politica responsabile delle decisioni».
Il sindaco Vaccari.
«Sui mass media, in questi giorni ho vista lesa la dignità del mio territorio», giustifica Vaccari, precisando che «si è sempre parlato di Belluno, si è sempre visto nei giornali, in fotografia, l'ospedale di Belluno o il presidente della Conferenza dei sindaci dell'Usl n. 1. E io chi sono? Prima di giungere a questa decisione ci ho pensato su, ma serve pari dignità al tavolo tra gli attori». E annuncia che per partecipare alla riunione dovranno giungere delle proposte «in grado di rimettere in equilibrio questa disparità di trattamento che non abbiamo gradito».
Dario Bond.
Va giù pesante il consigliere Bond che se la prende col sindaco Prade e col suo collega Toscani che «da tempo portano avanti un disegno che parla di Usl unica e che non posso sostenere. Se iniziamo a mettere in discussione i confini delle due Usl crolla tutto quello per cui abbiamo lavorato. Che a tagliare siano le altre province, non la nostra che deve puntare sul potenziamento di servizi. Basta con l'autolesionismo».
E Bond aggiunge: «Non mi siederò al tavolo con chi vuole solo fare bella figura. O si cambia rotta o a quel tavolo io non ci sarò, anche perchè si tratta di un tavolo volontario. E poi ritengo che la sede opportuna per parlare di sanità sia la Regione e cioè la giunta, il consiglio e la Quinta Commissione. E lì io mi sto impegnando».
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