Sanità veneta: Idv in difesa degli ospedali di Agordo e Pieve di Cadore
Presentata un'interrogazione regionale contro l'ipotesi di ridimensionamento delle due strutture ospedaliere nella parte alta della provincia di Belluno
VENEZIA. E' davvero previsto il ridimensionamento degli ospedali di Agordo e Pieve di Cadore? Lo chiedono all'assessore alla sanità della Giunta veneta, Luca Coletto, i consiglieri regionali dell'Italia dei Valori Antonino Pipitone e Gennaro Marotta, con un'interrogazione depositata relativamente all'ipotesi, formulata dal direttore generale dell'Ulss 1, di trasformare la Chirurgia di Agordo in day-surgery, tenendo attive le sale operatorie solo dalle 8 alle 20.
''Nel caso sia così - sottolinea Pipitone, primo firmatario dell'interrogazione - voglio proprio sapere come la Regione intende affrontare le emergenze nelle parti più alte della provincia, lontane più di 60 km dall'ospedale di Belluno. Già, perché la riorganizzazione di Compostella segue l'imperativo di valorizzare le specialità di Belluno, a scapito delle realtà territoriali del Cadore e di Agordo, che così rischiano chiusure e riduzioni.
Le rassicurazioni del Dg sulla disponibilità del chirurgo anche per le emergenze non tranquillizzano i cittadini - prosegue l'esponente dell'IdV - e neppure l'annunciato potenziamento dell'Elisoccorso, con l'allungamento del servizio, da metà giugno a metà settembre, all'intera fascia di luminosità del giorno. Non è solo così che si fronteggiano le emergenze nelle zone che non sono più coperte H24.
In realtà - conclude Pipitone - più che da comprovate esigenze di programmazione, questa scelta sembra dettata solo dal bilancio, visti i ridimensionamenti già avvenuti nello stesso ospedale (cardiologia, radiologia, endoscopia), che non hanno tenuto conto del comportamento virtuoso dell'Ulss 1, specie se confrontato con quello di altre Aziende sanitarie del Veneto''.
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