Santa Croce, una frana incombe sull’autostrada
Una frana incombe sull’A27, sopra il Fadalto, e per tutto il pomeriggio di ieri si è vissuti a Santa Croce del Lago come sullo stesso Fadalto, con la preoccupazione che a chiudere, questa volta, fosse l’autostrada anziché la statale Alemagna. La decisione sarà presa questa mattina, intanto per tutta la notte il versante della montagna è stato illuminato e tenuto sotto stretto controllo.
A pomeriggio inoltrato, infatti, i vigili del fuoco sono stati chiamati a verificare il versante di montagna che sta sopra il tratto autostradale tra la galleria Fadalto e quella successiva, in direzione di Belluno.
È stata accertata la presenza di un movimento superficiale di area con bosco recente e, a quel punto, è stato avvertito l’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, che ha subito mobilitato un geologo.
Al tempo stesso è stata allertata la società Autostrade nell’eventualità di una chiusura quantomeno di una o due corsie, quelle sotto la montagna, per consentire all’eventuale smottamento di adagiarsi in area di sicurezza, senza interferire sul traffico.
In un primo momento era stata presa in considerazione anche l’eventualità di uno stop di tutta la sede autostradale in direzione sud, con traffico deviato sulle sottostanti corsie verso nord. Decisione, come detto, che è stata rinviata ad oggi.
«La preoccupazione è per quanto potrà accadere nella notte e nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr)», affermava in serata Bottacin. «I versanti delle montagne del Fadalto, infatti, sono tutti molto fragili».
Oggi saranno compiuti nuovi sopralluoghi, per poter decidere definitivamente sui rischi in corso. L’ispezione, infatti, è stata interrotta per il buio. Buio che non avrebbe permesso neppure di organizzare deviazioni del traffico tra una corsia e l’altra.
La montagna interessata è la stessa che ai tempi della costruzione dell'autostrada era risultata di precaria stabilità, tanto che le gallerie sono state riprogettate in sito diverso, più sicuro.
I “fadaltini” per tutta la giornata di ieri – come testimonia Bruno Fasan, consigliere comunale di Vittorio Veneto– hanno continuato ad osservare i monti dietro casa per capire se le frane del recente passato avessero dato segni di vita. «Ci sentiamo rassicurati dai recenti lavori realizzati dall’Anas, che ha costruito un vallone di contenimento di eventuali colate», ha detto.
Intanto ieri è rimasta sotto sorveglianza per tutto il giorno la frana di Borsoi, a Tambre, rimessasi in moto negli ultimi giorni. Già dopo gli interventi sul posto e le verifiche di venerdì, ha sottolineato l’assessore Bottacin, è stata attivata una procedura di somma urgenza da parte di Veneto Stade, vista la vicinanza del fronte franoso alla provinciale.
«I servizi forestali regionali interverranno nella parte a monte», ha assicurato l’assessore, «non appena le condizioni meteo lo consentiranno». Intanto a giorni ci sarà un incontro Regione, Veneto Strade, Comune e Provincia per fare il punto sulla situazione. Situazione monitorata dai volontari della protezione civile Ana, attivati dalla Provincia. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi