Santa Giustina è sotto shock: «Un colpo duro per la comunità»

Clima mesto e incredulità per la morte del quindicenne Alessio Bortoluzzi, travolto da un masso

SANTA GIUSTINA

Il volto è coperto dalle mascherine, ma gli occhi dicono già tutto. Santa Giustina accusa il colpo e fatica a metabolizzare la perdita di Alessio Bortoluzzi, morto martedì pomeriggio a soli 15 anni in località Campo, sulle rive del Piave che hanno accolto generazioni di paesani. Incredulità e sgomento sono i sentimenti più diffusi. Qualcuno si ferma davanti la vetrina dell’erboristeria gestita da qualche anno dalla mamma di Alessio, Michela. C’è chi manda un pensiero al ragazzo e si fa il segno della croce, altri commentano a bassa voce.

A fianco dell’erboristeria in piazza Angelo c’è la storica tabaccheria dei fratelli Gottardo. Massimiliano riporta il sentimento dei clienti: «La comunità è sconvolta, per Santa Giustina è una botta pazzesca perché sembra impossibile che un ragazzo sia morto in un luogo frequentato da tanti del paese. Martedì pomeriggio, a un certo punto, Michela ha chiuso il negozio e ci ha detto se potevamo tenerlo d’occhio perché era stata chiamata a causa di un incidente. Abbiamo visto il via vai di mezzi dei soccorsi e le sirene ma non sapevamo di cosa fosse successo esattamente e soprattutto non si sapeva che fosse così grave. In serata è arrivata la terribile notizia della morte di Alessio. Il dispiacere è enorme».

Sulla vetrina dell’erboristeria c’è un cartello “chiuso per lutto” affisso ieri mattina e poco distante, nel vicino bar Centrale, stessa cosa, con la dicitura “chiuso per lutto” scritta sulla lavagna all’esterno del locale. Un gesto di sensibilità della proprietaria tenuto conto che una delle sorelle di Alessio dà una mano come barista. Dal tabacchino esce Carla De Bona, una residente di Santa Giustina: «Conosco i genitori di vista», afferma, «e mi dispiace tantissimo anche perché è difficile trovare le parole per spiegare la perdita di un ragazzo di neanche 16 anni. L’incidente sembra inspiegabile, quei massi sono lì da sempre e si sa che la zona è frequentata d’estate dai giovani del posto che vanno a fare i tuffi. È un colpo terribile per tutta la comunità».

«Sono addolorato, come chiunque sia di Santa Giustina», afferma Mauro Giazzon. «Conosco la mamma del ragazzo e questa è una tragedia pesante. Quella zona del Piave è frequentatissima dai giovani di Santa Giustina e tutti siamo andati lì a farci una nuotata». Un altro signore esce dalla tabaccheria: «Siamo tutti sconcertati» dice, mentre riassume i fatti a un amico. «In più, conoscendo entrambi i genitori che sono bravissime persone si resta ancora più male».

Intanto ieri la spiaggia in località Campo era semi deserta e i bagnanti si potevano contare sulle dita di una mano. Un paio di persone su un isolotto creato dalle anse dell’acqua, mentre una ragazza a riva fissala l’acqua scorrere, probabilmente con la mente da un’altra parte, forse proprio ad Alessio. A rompere il silenzio solo il lieve rumore del Piave, niente giovani che fanno il bagno, niente risate. Solo i resti di un falò che risale a pochi giorni fa e quel cartello che invita a lasciare l’area pulita. Perché i santagiustinesi, a quella spiaggia ci sono affezionati, come lo era Alessio. —

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