Boscaiolo morto schiacciato dai tronchi a Santo Stefano, in due a processo

L’incidente sul lavoro nell’ottobre 2021 nei boschi della Val Visdende distrutti dalla tempesta Vaia. L’operaio di 32 anni aveva i dispositivi di sicurezza che non erano però bastati

Gigi Sosso
L'area dell'incidente mortale in Val Visdende
L'area dell'incidente mortale in Val Visdende

Arrivato dal Gambia, è morto in Val Visdende. Un incidente sul lavoro, in un bosco comeliano, per il quale sono finiti in tribunale per omicidio colposo il legale rappresentante dell’impresa boschiva Davide Doriguzzi e il responsabile della sicurezza Michele Ballesto.

La famiglia di Mustapha Manneh, compresi i quattro figli minorenni si costituiranno parte civile con l’avvocato Claudia Alpagotti. I due imputati, invece sono difesi da Raffaella Mario ed Elena Cesco Resia, mentre l’incolpata Doriguzzi Mario srl è tutelata da Anna Casciarri. Tra le questioni preliminari, proprio quest’ultima ha eccepito la nullità del decreto di citazione a giudizio, riportandosi a una memoria depositata a suo tempo.

Il giudice Paolo Velo ha rinviato al 17 marzo, per prendere una decisione in merito e aprire il dibattimento. I primi a parlare saranno i testimoni del pubblico ministero Marta Tollardo.

Manneh, 32 anni, viveva a Pieve di Cadore dal 2015 e dal primo ottobre 2021 lavorava per la Doriguzzi alla rigenerazione di un bosco schiantato dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018. Secondo una prima ricostruzione, verso le 10 del 18 ottobre stava tagliando un albero e una grossa radice è saltata, come scagliata da una fionda, travolgendolo. Manneh è rimasto schiacciato tra i due tronchi e a nulla sono serviti i dispositivi di sicurezza in dotazione: il caschetto protettivo non ha retto all’impatto.

I rilievi sono stati affidati allo Spisal e ai carabinieri (sul posto l’Arma della stazione di Vigo), quindi il Soccorso alpino della Val Comelico e del Sagf della Finanza, con i vigili del fuoco del distaccamento di S. Stefano. S’è alzato anche l’elicottero del Suem 118 di Pieve che ha verricellato i sanitari per il soccorso dell’infortunato, considerato il luogo impervio (le altre squadre sono state trasferite sul punto con i mezzi cingolati della ditta boschiva).

La pianta è stata spostata anche con l’aiuto dei colleghi, per liberare il corpo del giovane: purtroppo per il 32enne non c’è stato niente da fare. La salma imbarellata è stata recuperata con il verricello dall’eliambulanza e trasportata in un punto accessibile al carro funebre.

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