Sappada delusa: «Roma non decide»

Slitta ancora la discussione in commissione Bilancio del Senato su fondi per il passaggio al Friuli
Sappada, 10 marzo 2008. Al referendum vince il si. I sapadini manifestano la volontà di andare in friuliLo spoglio delle schede del referendum di Sappada
Sappada, 10 marzo 2008. Al referendum vince il si. I sapadini manifestano la volontà di andare in friuliLo spoglio delle schede del referendum di Sappada

SAPPADA. Ancora delusioni da Roma. Nonostante l’impegno delle senatrici Bellot e Bisinella, e dell’europarlamentare De Monte, per far approvare in commissione Bilancio di Palazzo Madama l’emendamento che stanzia 500 mila euro per il trasferimento di Sappada dal Veneto al Friuli, sulla base del referendum del 2008, il voto non è ancora avvenuto.

Doveva esserci questa settimana. È stato posticipato di giorno in giorno perché ha tenuto banco altre tematiche. «Spero che sia calendarizzato la prossima settimana, ma a questo punto non ne ho la certezza», afferma la feltrina Raffaela Bellot. Che comincia, tra l’altro, a nutrire qualche dubbio sulla volontà del governo di rispettare il dettato referendario.

Quassù, ai piedi del Peralba, dove si sta aspettando la neve quanto il passaggio parlamentare, il sindaco Manuel Piller Hoffer si limita a ripetere quanto ha dichiarato nei giorni scorsi all’onorevole De Monte e al presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop: «Ho l’impressione che, politicamente, sia più facile non decidere». Così Piller Hoffer, che aggiunge: «Sappada avverte, ogni giorno di più, l’urgenza che Roma decida, in un senso o nell’altro, ma che decida, perché il Comune ha programmi di sviluppo da intraprendere e deve fare le relative scelte di contesto».

Un problema per tutti: la fusione dei Comuni oppure l’associazione dei servizi è da farsi o no col resto del Comelico se in un prossimo futuro Sappada si troverà restituito al Friuli?

«Ho l’impressione che i tempi per una decisione saranno ancora molto lunghi ed è per questo – conclude Piller Hoffer – che siamo sconfortati».

Anche se i numerosi turisti friulani e triestini che salgono a Sappada e che trovano il centro più accogliente di ogni altro polo della loro regione fanno il tifo perché l’aggregazione sia la più rapida possibile.

«L’impegno mio e della collega Bisinella – informa Bellot – è proprio in questa direzione, anche perché non si può tradire la volontà popolare».

Alla commissione Affari costituzionali giacciono le proposte legislative della De Monte e della Bellot. In commissione Bilancio è atteso, con ansia, l’esame dell’emendamento della senatrice Patrizia Bisinella, trasmesso dalla commissione Affari costituzionali, col quale si individua la necessaria copertura finanziaria per garantire l’operazione. Poco più di 500 mila euro. Una volta approvato l’emendamento, la discussione passerà agli Affari costituzionali.

Il senatore del Pd Francesco Russo ha assicurato che ne parlerà alla presidente della commissione, Finocchiaro: per accelerare i tempi. Lui stesso, però, ammette che il tema «è delicato» e che ci sono gli ultimi ostacoli da rimuovere.

A Sappada si obietta che sono trascorsi ormai 8 anni e che la pazienza ha un limite. Al comitato referendario non sanno se nutrire ancora un minimo di speranza o innalzare le barricate.

Francesco Dal Mas

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