Sappada e Arezzo: l’amicizia diventa un vero gemellaggio

SAPPADA. Ora il patto di amicizia e collaborazione nato spontaneamente un secolo fa nei drammatici frangenti del dopo Caporetto è davvero sancito con tutti i crismi dell’ufficialità. Dopo la stipula del gemellaggio fra il Comune di Sappada e quello di Arezzo, avvenuta il 4 novembre 2017 nella città toscana, nei giorni scorsi una delegazione aretina ha ricambiato la visita ufficiale all’ombra del Siera.
Così, sabato scorso, alle 17, si è svolta una cerimonia ufficiale nella sala del consiglio comunale per apporre la seconda e definitiva firma all’atto di gemellaggio, in un clima di festa ed amicizia e con l’accompagnamento dei canti del Coro Ana Sorgenti del Piave. Sono intervenuti il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, il suo collega di Arezzo, Alessandro Ghinelli, e il consigliere aretino curatore dell’iniziativa, Tiziana Casi. Marcella Benedetti e Giancarlo Sordi hanno ripercorso le dolorose vicende che, nelle settimane tra ottobre e novembre 1917, portarono 841 profughi sappadini a lasciare le loro case, mentre 337 persone rimasero in paese. I sappadini esuli trovarono rifugio ad Arezzo e la città toscana diventò sede extraterritoriale dello stesso municipio di Sappada.
Molti sfollati trovarono alloggio nelle ville della campagna aretina e in altri centri della provincia, aiutati da un locale comitato, che fornì loro il necessario per dormire, mangiare e vestirsi, mentre il governo assicurava un modesto sussidio. Durante l’estate del 1918 si aggiunse l'epidemia di spagnola, che causò il decesso di 72 esuli sappadini. Al termine del conflitto i profughi sopravvissuti dovettero attendere il marzo 1919 per ritornare alle loro case, trovate in gran parre danneggiate e saccheggiate.
Domenica passata è stata quindi celebrata una messa da don Gianluca Molinaro, nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita, cantata dalla Corale Santa Cecilia; durante la funzione è stata ricordata l'accoglienza e la solidarietà della comunità aretina nei confronti dei profughi sappadini, arrivati esuli in Toscana e che avevano bisogno praticamente di tutto. A seguire, in municipio, con l’intervento della banda di Sappada, è stata scoperta una targa commemorativa delle vicende storiche allora vissute, simile a quella posta nel novembre 2017 in via della Bicchieraia ad Arezzo. Nei due giorni della sua visita ufficiale al paese ora gemellato, la delegazione aretina ha potuto visitare le borgate di Sappada vecchia con le sue caratteristiche case di legno e conoscerne la storia e la cultura, anche grazie alla visita fatta al museo etnografico Fontana. Il gemellaggio da pochi giorni sugellato ha sancito così un legame nato dalla guerra e poi mai venuto meno tra due comunità lontane sia geograficamente e sia per cultura e tradizioni. Un'amicizia sincera, che si concretizzerà ora in nuovi progetti di conoscenza, scambio e valorizzazione di entrambe le realtà sociali e culturali.
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