Sappada è in Friuli: 257 voti favorevoli, 20 contrari e 74 astenuti

Lunga discussione e numerosi tentativi di arrivare al voto segreto. De Menech non partecipa al voto

Bandiere e caroselli, grande festa a Sappada
Stefano Da Rin Puppel - Perona - Sappada passa al Friuli - Festeggiamenti al confine tra Veneto e Friuli

Sappada ce l'ha fatta. Alle 13.55 di mercoledì 22 novembre il comune finora nell'estremo nord della provincia di Belluno passa in Friuli Venezia Giulia. Hanno votato sì 257 deputati, no hanno votato in 20, gli astenuti sono stati 74. Nelle dichiarazioni di voto di tutti i gruppi parlamentari sono state illustrate tutte le motivazioni a favore e contro il passaggio del Comune, ma ormai i giochi erano fatti già da ieri.

A Sappada si è iniziato subito a fare festa tra i fautori del passaggio di regione e provincia

Sappada passa al Friuli, caroselli e clacson come ai mondiali

Nelle motivazioni di De Menech per il suo non voto, la richiesta di considerare la situazione complessiva della montagna bellunese.

 BENVENUTI IN FRIULI. "Mandi Sapade! Benrivât tal Friûl. Hallo Plodn! Zurück in Friaul. Ciao Sappada! Bentornata al Friuli, la Patrie dal Friûl da cui sei stata ingiustamente separata nel 1852. Sono passati 165 anni, ma la storia ritrova oggi le sue ragioni più profonde. Esprimiamo dunque grande soddisfazione per il rispetto della volontà popolare dei sappadini con la definitiva approvazione della legge Sappada". Lo afferma in una nota il deputato friulano di Democrazia Solidale, Gian Luigi Gigli (gruppo parlamentare ‘Democrazia Solidale-Centro Democratico’), a proposito dell’approvazione definitiva del distacco del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli-Venezia Giulia.

"Sono state respinte - sottolinea Gigli - le pretestuose obiezioni di carattere procedurale e costituzionale che miravano solo a ottenere dilazioni per far naufragare il progetto con la fine della legislatura. Pur di ottenere una sospensiva si è invocato persino il recente referendum veneto sull'autonomia, pur sapendo che - molto significativamente - lo stesso partito del Presidente Zaia aveva sollecitato la ri-calendarizzazione del provvedimento al Senato ancora nell'aprile del 2017, cioè quando la macchina referendaria si era già messa in moto. Caduto anche il tentativo di invocare nuove votazioni a causa del cambio di consiliatura regionale, come se le deliberazioni delle istituzioni potessero essere rimesse in discussione ad ogni elezione. Ora che la questione di Sappada si è risolta, il parlamento raccolga l’appello che viene dai territori della montagna, senza distinzioni di regione. Per invertire il rischio di spopolamento, che avrebbe devastanti conseguenze per la tenuta del territorio, è necessario un piano organico di interventi per la montagna, capace di assicurare prospettive di vita e di sviluppo alle popolazioni della montagna bellunese e della Carnia".


LA POSIZIONE DI DELLAI.  "Ho espresso un voto di astensione sulla Legge che prevede il passaggio del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia. Non discuto la legittimità della aspirazione di quel Comune e la fondatezza delle ragioni storiche e culturali che la supportano. Tuttavia trovo discutibile l'opportunità del provvedimento in questa fase, anche in presenza di altre analoghe questioni aperte nel territorio della Regione del Veneto, in particolare nel bellunese, che da sempre richiede una soluzione alla sua esigenza di autogoverno. Ma sopratutto é mia convinzione che sarebbe in ogni caso servita una Legge Costituzionale. Il territorio di una Regione a Statuto Speciale, come il Friuli Venezia Giulia, rappresenta un elemento costitutivo dello Statuto. E di conseguenza - al di là delle disquisizioni di natura giuridica - non può a mio avviso essere modificato con una legge ordinaria del Parlamento. Non vorrei che questo episodio costituisse in tal senso un pericoloso precedente di erosione del rango costituzionale degli Statuti Speciali di Autonomia". Lo dichiara il deputato on. Lorenzo Dellai, già presidente della Provincia di Trento
 

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