Sappada è ora ufficialmente in Friuli
La legge è stata pubblicata sabato sulla Gazzetta ufficiale. Il 27 arriva la Serracchiani. Si attendono i decreti attuativi
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Sappada-Consiglio Comunale Straordinario
SAPPADA. Da sabato Sappada non è più bellunese, lascia definitivamente il Veneto e diventa a tutti gli effetti friulana.
Ecco, infatti, che il 27 dicembre salirà da Trieste Debora Serracchiani, presidente della Regione, per festeggiare.
Oltre che per cominciare a metter mano al trasloco operativo, insieme al sindaco Manuel Piller Hoffer che l’ha incontrata venerdì scorso a Trieste. La legge che sancisce il distacco dal Veneto è stata pubblicata, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in Gazzetta Ufficiale con l’entrata in vigore del provvedimento fissata a sabato.
Adesso non resta che attendere i decreti attuativi del ministero dell’Interno.
Ma i sappadini dovrebbero essere messi nelle condizioni di votare, sia per il parlamento che per la Regione, fin dalla prossima primavera, altrimenti perderebbero il diritto costituzionale al voto, non potendolo più fare col Veneto. Sappada è infatti inclusa nel collegio dell’Alto Friuli per Montecitorio e con quello che comprende Pordenone e la maggior parte di Udine per palazzo Madama.
Considerati gli ultimi sviluppi, il Comitato per il referendum ha deciso di sciogliersi e formalmente lo farà nei prossimi giorni, con una festa di ringraziamento.
«Non c’è ragione per cui noi rimaniamo attivi», afferma il portavoce, Alessandro Mauro. «Il nostro compito è esaurito, ognuno dei componenti procederà in autonomia con gli impegni che intende darsi. Anche in campo politico, eventualmente. Resta il fatto della nostra disponibilità a dare una mano agli amministratori comunali se avranno bisogno del nostro apporto in questo momento delicato».
L’immediato futuro, però, non sarà una discesa libera, piuttosto un gigante problematico. Lo sa il sindaco Piller Hoffer che, infatti, procede con la sua proverbiale cautela. «Vedo all’orizzonte una marea di problemi applicativi, che occorrerà affrontare con tanta prudenza e saggezza», ribadisce l’avvocato Enrico Gaz, tra i più esperti in Italia di diritto amministrativo. «Al di là di quello che stabiliranno i regolamenti governativi di attuazione, pure a livello locale andranno affrontate e risolte questioni di non poco momento. Verranno in gioco una miriade di aspetti esecutivi, anche di dettaglio, dalla trasmigrazione del catasto e della conservatoria dei registri immobiliari alla fuoriuscita dal servizio idrico integrato provinciale, solo per citarne alcuni».
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