Sappada, i referendari chiedono un incontro al Pd
Intanto la giunta del Friuli annuncia finanziamenti per lo sci che interessano anche il comune (per ora) bellunese
gian paolo perona- perona- belluno- voto in provincia sull'autonomia di sappada
SAPPADA. Sergio Bolzonello, vicepresidente del Friuli Venezia Giulia e assessore regionale allo sport, ha annunciato ieri che la Regione metterà a disposizione sei milioni di euro per i cinque poli dello sci. Si tratta di manutenzione straordinaria e di nuovi investimenti.
A Sappada la notizia è stata accolta con soddisfazione, come segno di speranza; tra gli impiantisti ai piedi del Peralba e la Promotour è in corso un’intesa che potrebbe trovare interessanti sviluppi. «Solo una considerazione a commento di questo impegno del Friuli – sottolinea Alessandro Mauro, portavoce dei referendari –: possiamo considerarla la risposta a quanti ci rimproverano di volere l’aggregazione al Friuli, senza renderci conto che la vicina regione avrebbe una politica inesistente per le terre alte. La smentita è arrivata immediatamente».
Ma prima di prendere l’aereo per Roma, dove nelle prossime ore verificherà se ci sono i presupposti per l’approdo a Montecitorio, il 24 ottobre, del disegno di legge sul distacco dal Veneto, Mauro lancia una proposta al PD che nei giorni scorsi aveva detto no a Sappada in Friuli. «La segreteria del PD bellunese ha assunto una posizione molto pesante nei nostri confronti – afferma Mauro –, di netta contrarietà al passaggio in Friuli. Propongo alla segreteria un incontro da parte di noi referendari per spiegare puntualmente qual è la situazione. Mi sembra, infatti, che gli amici del PD non l’abbiano proprio capita».
L’appuntamento dovrebbe ovviamente tenersi entro la settimana, in vista, appunto, del dibattito alla Camera. Il portavoce dei referendari introduce, a questo punto, un altro tema che farà discutere.
«Si è detto che Sappada ha avuto una risposta parlamentare, mentre altri comuni passati per il referendum, pur avendo un analogo diritto, non sono stati degnati di alcun riscontro. Aspettano da anni un passaggio alle Camere. Bene: tutti gli altri Comuni hanno beneficiato dei Fondi di confine. L’ha riconosciuto, per prima, la sindaca di Lamon, affermando onestamente di aver ricevuto una risposta dallo Stato alle attese della sua gente. Sappada, invece, in questi anni non ha visto un euro. E da Roma non ha ancora avuto il riconoscimento atteso da ben nove anni». Chissà se questo arriverà entro una decina di giorni.
(fdm)
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