«Sappada resterà nella Magnifica»

Il presidente Bortolot: «Lo statuto non ha vincoli di regione: anche dovesse passare in Friuli avrebbe diritto al suo posto» 
Pieve di Cadore, 15 settembre 2007. l'inaugurazione della mostra sul Tiziano. Il palazzo della magnifica comunit? montana - Uno scorcio del palazzo della Magnifica ente che ha raccolto fondi per gli alluvionati di Caldogno
Pieve di Cadore, 15 settembre 2007. l'inaugurazione della mostra sul Tiziano. Il palazzo della magnifica comunit? montana - Uno scorcio del palazzo della Magnifica ente che ha raccolto fondi per gli alluvionati di Caldogno
PIEVE DI CADORE. «Il distacco di Sappada dal Veneto, con relativa annessione al Friuli, non modificherebbe di una virgola la posizione di quel Comune nei confronti della Magnifica». A rispondere ad una delle domande più insistenti che si stanno facendo largo in questi giorni a proposito del possibile trasloco della comunità sappadina in territorio friulano, è il presidente Renzo Bortolot.


«Il regime statutario della Magnifica non è vincolato ad una specifica regione d’Italia, come il Veneto nel nostro caso. Possono aderire alla Magnifica anche paesi di altre regioni», spiega, «perchè il nostro statuto non prevede limitazioni o preclusioni. Per questo motivo posso affermare con certezza che non ci saranno conseguenze catastrofiche dal momento in cui Sappada dovesse entrare ufficialmente a far parte della regione Friuli. Gli unici in grado di modificare questa situazione sarebbero proprio gli amministratori sappadini, formulando una richiesta di distacco dalla Magnifica; ma ritengo, sulla base dei rapporti instaurati nel passato e consolidati con il tempo, che ciò non avverrà in maniera più assoluta».


In merito ai rapporti tra la Magnifica e Sappada, il presidente Renzo Bortolot sottolinea poi che «il sindaco di Sappada ha sempre partecipato attivamente alle riunioni da noi convocate, così come a tutte le iniziative da noi promosse; e questo mi basta per testimoniare l’ottimo rapporto che intercorre tra le parti».


Parole al miele, dunque, raccolte dal sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, che tuttavia non si sbilancia sul futuro ruolo del suo paese in seno alla Magnifica.


«Al momento mi sembra un discorso assolutamente prematuro. Le priorità in questa fase sono altre, ad esempio sapere con certezza ed in tempi brevi cosa fare per evitare di bloccare la macchina amministrativa. In questi giorni si sta parlando troppo del futuro di Sappada, per questo motivo ho deciso di non rilasciare più dichiarazioni in merito, almeno fino a quando non avremo qualche dato più certo sul nostro destino. Chi ci considera già una nuova realtà friulana si sbaglia, perché la storia insegna il contrario. Quando avremo indicazioni più precise parleremo anche del ruolo di Sappada all’interno della Magnifica, con la quale comunque i rapporti finora intercorsi sono sempre stati ottimi. e su questo non ci sono dubbi».


La storia della Magnifica indica in Sappada uno degli ultimi paesi annessi, tra i ventidue del Cadore attualmente presenti in organico, dopo la ricostituzione dell’ente a fine ottocento.


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi