Sappada, ultimatum a Senato e Provincia

Il consiglio: «Subito a Palazzo Madama il voto per il passaggio in Friuli». Poi l’“ordine” a Palazzo Piloni: «Ritirate la delibera, ci avete tradito»
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Sappada-Consiglio Comunale Straordinario
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Sappada-Consiglio Comunale Straordinario

SAPPADA. Plodn non cede, anzi reagisce e rilancia. Il Consiglio comunale, convocato d'urgenza dal sindaco Manuel Piller Hoffer, ha approvato all'unanimità una delibera e un ordine del giorno, uno più stringente dell'altra. La prima, proposta da sindaco e maggioranza e condivisa dall'opposizione, ricostruisce la vicenda, dal referendum di 8 anni fa fino ai giorni nostri, e invita i senatori a riportare in aula il ddl sul distacco dal Veneto. E di farlo in tempi rapidi. Il secondo, proposto da “Cambia Sappada” e condiviso dalla maggioranza, «ordina», proprio così, «al Consiglio provinciale di ritirare il documento approvato nell'ultima seduta e che quassù, ai piedi del Peralba, viene ritenuto un tradimento».

Folla delle grandi occasioni in municipio, con tanti sappadini in piedi e alcuni che proprio non sono riusciti a entrare in aula. Il sindaco Piller Hoffer ha letto la nota di reazione, durissima, allo stralcio del voto in Senato, chiedendo che venisse allegata alla delibera presentata subito dopo dalla maggioranza e che di fatto mette con le spalle al muro il parlamento, a cominciare dai senatori. Scroscianti gli applausi per quanto ha detto e per il tono usato dal primo cittadino. Applausi anche per il capogruppo di maggioranza Andrea Polencic, che ha illustrato la delibera, e per quello di minoranza, Marco Santoro, che ha presentato l'ordine del giorno che toglie ogni fiducia alla Provincia.

Danilo Quinz, portavoce del Comitato del referendum ha ringraziato sindaco, maggioranza e minoranza, per la capacità di reazione dimostrata in queste ore. Il consiglio comunale - si legge nell'atto amministrativo approvato - «sollecita gli organi legislativi interessati, in particolare il Parlamento, affinché procedano prontamente nell'iter intrapreso, pervenendo all'esame e all'approvazione di una legge che permetta al Comune di Sappada il passaggio dalla Regione Veneto alla Regione Friuli Venezia Giulia quale effetto del pronunciamento plebiscitario reso dalla popolazione sappadina in occasione del referendum consultivo del marzo 2008».

Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano, ha portato la solidarietà del Bard. Una partecipazione che è stata molto apprezzata. «Manterremo alta la guardia», ha assicurato il sindaco Piller Hoffer che ieri aveva respinto con un post in facebook le provocazioni arrivate da più parti. «Quando mi sono candidato pensavo che la politica fosse una cosa seria (e così la ritengo ancora). “Zaia garantirà l'accesso al mare al Trentino Alto Adige”, “La Serracchiani dice che si prende tutto il Bellunese”. Adesso tocca a me», ha aggiunto il sindaco, con amara ironia. «Domani Sappada dichiarerà ufficialmente guerra all'Austria, tutti i sappadini invitati in zona Oregone. Mi raccomando, passato il confine ci arrendiamo e ci facciamo annettere all'Austria». Poi la conclusione: «Adesso che abbiamo scherzato, possiamo tornare alle cose serie e mettere sul tavolo soluzioni concrete per Sappada e i nostri territori?».

Ciliegina sulla torta della seduta: è stata approvato all'unanimità anche un altro punto in discussione ieri pomeriggio: l'acquisizione della caserma degli alpini al Comune.

 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi