Saronide diffonde l’amore per la natura

Teatro affollato per la cerimonia di consegna. Massaro: «L’ecosostenibilità è un valore fondante della nostra città»
Di Alessia Forzin
Consegna del pre,io San Martino a Ettore Saronide. Parla MAssaro
Consegna del pre,io San Martino a Ettore Saronide. Parla MAssaro

BELLUNO. Ha dedicato il premio alla moglie, che da anni lo accompagna nei suoi studi e nella vita. Ettore Saronide ieri ha ricevuto il premio san Martino, riconoscimento che la città, attraverso la conferenza dei capigruppo in consiglio comunale, assegna annualmente alle persone che si sono distinte e che hanno portato lustro a Belluno con la loro attività. Fra queste c'è Ettore Saronide, una vita spesa a studiare la natura e a divulgare tutto quello che apprendeva.

La cerimonia si è svolta in un teatro comunale affollato, con tanta gente in piedi dietro le ultime poltroncine, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, ed è stata allietata dal coro Voci dai Cortivi. A presentarla è stato Dino Bridda, che ha ricordato come finora siano state insignite del premio 56 persone e 6 istituzioni. L'anno scorso era toccato a Chiara Isotton, giovanissima soprano che si sta facendo conoscere e apprezzare all'estero.

«Quest'anno invece torniamo a premiare una lunga esperienza di vita», ha spiegato nel suo intervento il presidente del consiglio comunale, Francesco Rasera Berna. «Assegnando il premio san Martino ad Ettore Saronide riconosciamo il suo impegno nello studiare la storia della nostra terra, ma anche la sua voglia di diffondere questo sapere, sempre portata avanti con garbo e gentilezza».

Il legame tra la natura, studiata da Saronide per una vita, e le buone abitudini in campo ambientale che fanno della città di Belluno una realtà sempre ai vertici a livello nazionale, è stata invece portata all'attenzione dal sindaco, Jacopo Massaro: «I premi che abbiamo ricevuto anche quest'anno dimostrano che i nostri cittadini hanno assunto l'ecosostenibilità a valore fondante della loro comunità. E si tratta di valori importanti, perché comportano un vantaggio per i nostri figli e chi verrà dopo di loro. Questo mi rende ancora più orgoglioso dei miei cittadini e della mia città». E proprio l'orgoglio è un altro dei tratti distintivi di una comunità piccola, come quella bellunese: «Un sentimento che si percepisce ancora di più se non si è nati qui», ha ricordato il sindaco, che è originario della Toscana. «Nella scelta di assegnare il premio San Martino ad Ettore Saronide c'è l'orgoglio di essere bellunesi e c'è il valore dell'ambiente».

Quando è toccato a lui, molto era già stato detto. Ma pur con un intervento breve, Ettore Saronide ha saputo catturare l'attenzione del pubblico. Brillante, a tratti divertente, il botanico bellunese ha prima di tutto dedicato il premio «alla persona che mi ha seguito per molto tempo, che ha letto tutti i miei appunti correggendoli per rendere i testi più fluidi. Mia moglie. Forse non tutti sanno che le musiche nei miei documentari le ha scelte lei».

Consegnato l'omaggio floreale alla signora, da parte del sindaco, Saronide ha invitato il vescovo emerito Pietro Brollo, presente in sala, ad accompagnarlo in una passeggiata alla scoperta dei fiori della nostra terra («tanto abbiamo più o meno la stessa età, possiamo camminare tranquilli»). Quindi ha ringraziato gli amici del gruppo Natura bellunese, e tutti i cittadini che si sono accomodati a teatro per la cerimonia.

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