Sauna chiusa in piscina: per riaprirla servirà l’estetista

BELLUNO. Manca l'estetista, chiude la sauna. Sembra un paradosso, eppure le nuove normative che disciplinano i centri benessere prevedono la presenza di un'estetista se qualcuno utilizza i servizi....

BELLUNO. Manca l'estetista, chiude la sauna. Sembra un paradosso, eppure le nuove normative che disciplinano i centri benessere prevedono la presenza di un'estetista se qualcuno utilizza i servizi. Se non c'è, chi ha una sauna o un bagno turco li deve chiudere.

È successo alla piscina di Lambioi, che il 12 dicembre ha dovuto sospendere il servizio. Difficile indicare una tempistica per la riapertura, perché dipende dai lavori che sarà necessario eseguire per rispettare la normativa.

Il problema, infatti, è duplice: «C’è l’obbligo», dice l'amministratore Nicola De Castello, «di avere un'estetista, ma dobbiamo rispettare anche altri requisiti per i quali attendiamo notizie dall'Usl. Stiamo cercando di risolvere il problema».

Oltre alla figura professionale, per riaprire sauna e bagno turco servono anche alcuni adeguamenti strutturali ai locali che li ospitano. E qui si apre una bella questione. Perché la piscina è uno stabile del Comune, cui spettano gli interventi straordinari. Le manutenzioni ordinarie, invece, le esegue Sportivamente Belluno.

Gli adeguamenti richiesti in che categoria rientrano? «Non lo sappiamo», spiega l'assessore allo sport Valentina Tomasi. «Se servirà un intervento di carattere straordinario, il Comune c'è, chiaramente nelle disponibilità del bilancio. Saranno da valutare prima di tutto il costo e la sostenibilità dell'intervento».(a.f.)

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