Sbloccati i fondi per le fusioni: Quero Vas e Alano ci ripensano
BASSO FELTRINO
La nascita del Comune Setteville non è più un’utopia: Quero Vas e Alano di Piave sono pronte a sedersi nuovamente attorno a un tavolo per riparlarne. La svolta che negli ultimi giorni ha portato allo sblocco dei fondi per i Comuni fusi in seguito alla decisione maturata dal Governo, ha avuto delle ricadute positive anche nel Basso Feltrino.
Nel corso dell’ultimo anno tutto era infatti rimasto fermo attorno ad idee e promesse non mantenute: dalla scrittura del nuovo statuto comunale, ovvero il regolamento che costituisce la “costituzione”, cioè la base di partenza di ogni Comune, agli incontri con la popolazione, fino al mancato coinvolgimento delle associazioni, che rappresentano l’ossatura dei due territori. L’unica cosa certa, assieme alla fuoriuscita dai giochi del confinante Comune di Segusino dalle logiche della fusione, era stata l’unione dei servizi, che simboleggia però una fusione senza i vantaggi della stessa.
Ad unirsi ai servizi di polizia locale, biblioteche, anagrafe e servizi sociali erano stati negli ultimi mesi anche gli uffici tecnici e finanziari a causa del pensionamento dei rispettivi addetti. Un accorpamento dovuto però alla mancanza di risorse economiche come aveva già spiegato il sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla, che aveva portato il primo cittadino ad un ripensamento nella riorganizzazione dei servizi, così come per Alano.
Nel recente passato inoltre le amministrazioni Zanolla e Bogana si erano riunite attorno ad un tavolo per discutere il da farsi: se dalla parte querese il progetto del Comune Setteville era stato promosso con fermezza, da quella alanese invece la scelta emersa è stata quella di rimandare la questione fusione solo a fine 2020, anno in cui scadrà il mandato del sindaco Bogana.
La svolta è però arrivata negli ultimi giorni. «Lo sblocco dei fondi statali», conferma il vice sindaco di Alano di Piave, Angelo Zancaner, «è stato fondamentale. A breve abbiamo intenzione di riprendere in mano la fusione e di riaprire il confronto sia tra le due amministrazioni che con la popolazione, mediante degli incontri pubblici finalizzati alla spiegazione della fusione per la creazione del nuovo ente amministrativo Setteville».
Come accaduto in Sinistra Piave, dove il Comune di Borgo Valbelluna è nato dalla fusione degli ex Comuni di Lentiai, Mel e Trichiana dopo la vittoria nel referendum dello scorso 16 dicembre, così anche nel Basso Feltrino l’ultima parola spetterebbe alla popolazione: rimane il fatto che da un’eventuale unificazione tra i Comuni di Quero Vas e Alano di Piave nascerebbe un Comune di oltre seimila abitanti con un raggio chilometrico vasto di ottantuno chilometri quadrati.
Se da una parte il progetto fusione è tornato a brillare, dalle parti di Segusino arrivano le conferme del sindaco Gloria Paulon. «Il nostro Comune», spiega il primo cittadino, «non ha interesse ad unirsi né con Quero Vas né con Alano di Piave o Valdobbiadene come si era pensato negli scorsi mesi. Segusino rimane così com’è: i servizi per la popolazione ci sono. Un’eventuale fusione con i Comuni confinanti comporterebbe vari passaggi, tra i quali anche un cambio di provincia, che per la nostra amministrazione rappresenterebbe un ostacolo. Rimaniamo così a andiamo avanti da soli». —
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