Scaduto il contratto il comparto legno in stato di agitazione

BELLUNO. Lavoratori del legno in stato di agitazione. Venerdì scorso c’è stato il primo sciopero del comparto che in provincia di Belluno conta circa un migliaio di addetti. Lo scontro con...

BELLUNO. Lavoratori del legno in stato di agitazione. Venerdì scorso c’è stato il primo sciopero del comparto che in provincia di Belluno conta circa un migliaio di addetti.

Lo scontro con Federlegno, l’associazione degli imprenditori del settore, è nato nel momento in cui è scaduto il contratto collettivo nazionale. Le proposte degli industriali non piacciono ai lavoratori e ai sindacati di categoria che, per far sentire la loro voce, hanno deciso di aprire una stagione “calda” di protesta.

«Federlegno ha avanzato delle proposte che troviamo assurde», precisa Paola Tegner della Fillea Cgil. «A fronte delle nostre richieste di un aumento salariale lordo mensile nei tre anni, che va dagli 80 ai 90 euro sul livello contrattuale più basso, ci siamo sentiti rispondere addirittura che avremmo dovuto restituire dei soldi perché quelli previsti nel passato contratto erano stati calcolati su un tasso di inflazione che non si è verificato».

Inoltre, come fa notare la sindacalista, «avevano proposto al tavolo della trattativa di introdurre un meccanismo personalizzato per cui l’associazione degli imprenditori ha chiesto la possibilità di aumentare la flessibilità facendo passare quella attuale, che prevede 80 ore annue, a 140 dal lunedì alla domenica senza alcuna contrattazione sindacale. Inoltre, gli aumenti contrattuali secondo Federlegno dovrebbero essere decisi di anno in anno azienda per azienda, senza quindi alcun riferimento nel contratto collettivo. E cosa dire poi del fatto che anche per l’aspetto previdenziale, gli imprenditori chiedono che siano i lavoratori ad aumentare la loro quota mensile da depositare? Siamo di fronte a proposte irricevibili che hanno fatto scattare il nostro stato di agitazione». (p.d.a.)

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