Scambio delle fedi anche in villa
Sedico. Il Comune autorizza i matrimoni civili nelle dimore storiche Patt e Miari a Cugnach
Sedico, 22 dicembre 2007. I 210 anni della provincia di Belluno festeggiati a Villa Patt da ultimo ristrutturata
SEDICO. Il fascino di sposarsi in una dimora storica. Le coppie di Sedico che intendono suggellare la loro unione civilmente potranno decidere di dirsi “sì” anche nelle ville disseminate nel territorio. Al Comune erano arrivate diverse richieste, da parte di cittadini interessati a sposarsi in luoghi diversi dal municipio e dal palazzo dei Servizi. Il Comune ha risposto indicendo una manifestazione di interesse alla quale far partecipare i proprietari degli immobili di pregio, artistico e culturale, o di valore storico.
«Hanno partecipato la pro loco, che gestisce Villa Patt, e i proprietari di Villa Miari, a Cugnach», spiega il sindaco, Stefano Deon. «Abbiamo quindi deciso di autorizzare la celebrazione di matrimoni civili al di fuori dei luoghi che erano deputati, cioè il municipio e il palazzo dei Servizi». È avvenuto con la determina di sabato: da allora è possibile prenotare il proprio matrimonio in una delle due dimore.
Villa Patt è stata costruita nel 1835, in stile neoclassico. A progettarla era stato l’architetto Giuseppe Jappelli, che aveva ricevuto l’incarico da Giovanni Antonio de Manzoni, proprietario di una tenuta ai Patt di Sedico. Di proprietà della Provincia di Belluno, la Villa ospita il Museo del 7° Reggimento Alpini, con materiali che narrano la storia del Reggimento, ed è anche la sede di Veneto strade. Splendido il parco, che ben si presta all’allestimento di banchetti nuziali.
A Cugnach, invece, si trova Villa Miari, che mette a disposizione degli sposi il salone affrescato, le sale della Villa, nonché le cantine, i granai, gli orti e la terrazza. Un timpano reca la data del 1464, ma gran parte degli elementi architettonici le danno un'impronta seicentesca. All'interno ci sono affreschi di Ippolito Caffi.
Restano da definire le tariffe che i cittadini pagheranno per sposarsi in rito civile nelle Ville: «Il costo sarà diverso rispetto a quello che si paga per sposarsi in municipio o al palazzo dei Servizi», precisa Deon. «Saranno un po’ più elevate, ma cercheremo di fare in modo che siano congrue per tutti». Con i proprietari delle Ville saranno stipulati contratti di comodato gratuito, perché il Comune deve avere la disponibilità dei locali qualora una coppia decidesse di convolare in una delle dimore storiche.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video