«Scarzanella e giunta devono dimettersi lo dicono i probiviri»

Il Collegio accoglie i ricorsi e annulla gli esiti della votazione Mercoledì in consiglio la presidente dirà cosa intende fare
CONVEGNO SULL'ECONOMIA DI MONTAGNA CON LOA PARTECIPAZIONE DEL MINISTRO ZANONATO
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BELLUNO. «Il Collegio dei probiviri ha accolto entrambi i ricorsi presentati nei mesi scorsi da alcuni consiglieri, annullando gli esiti delle votazioni dello scorso 7 luglio. Quindi, si proceda con nuove elezioni del presidente e della giunta esecutiva secondo le regole statutari».


Non si placa la bufera in Confartigianato dopo il pronunciamento dei probiviri che fa chiarezza in merito alle elezioni che hanno visto l’attuale presidente Claudia Scarzanella vincere di due voti rispetto al rivale Cristiano Gaggion. Aver accolto i due ricorsi presentati dal candidato perdente e dai consiglieri suoi sostenitori significa, infatti, riconoscere che Ivana Del Pizzol avrebbe dovuto votare due volte e non una soltanto, come è avvenuto, e che l’ex presidente Giacomo Deon non avrebbe dovuto votare in quanto dimessosi qualche tempo prima.


Se così fosse avvenuto, i voti per i due candidati alla presidenza sarebbero stati pari, ma avrebbe vinto Gaggion, da statuto, in quanto più anziano.


A questo punto i firmatari dei ricorsi attendono mercoledì quando si terrà il consiglio di Confartigianato in cui la Scarzanella dovrà dire cosa farà: se seguire quanto previsto dai probiviri e quindi dimettersi ed andare a nuove elezioni oppure andare avanti e in che termini.


I consiglieri che avevano sollevato i dubbi sulla legittimità delle votazioni si dicono rammaricati che solo «dopo oltre una settimana dal deposito della decisione del Collegio avvenuto il 22 novembre e dopo una domanda scritta siamo venuti a conoscenza di quanto era stato scritto». E si dicono ancor più «interdetti dopo aver letto il comunicato di pochi giorni fa della presidente Scarzanella che conclude semplicemente dichiarando di “voler agire nella continuità del mandato conferitomi” con il pieno appoggio della maggioranza (esclusa ovviamente la Del Pizzol, che è cofirmataria dei ricorsi) della giunta esecutiva, anche questa però di fatto delegittimata, quasi come se nulla fosse».


Lo statuto di Confartigianato Belluno all’articolo 17, secondo i ricorrenti è estremamente chiaro laddove si legge che «spetta al Collegio dei probiviri dirimere le controversie in materia di interpretazione e applicazione dello statuto, del regolamento e del codice etico, nonché di dirimere ogni controversia che dovesse insorgere tra i soci o fra questi e l’associazione o tra gli organi associativi o tra i mestieri e i gruppi sociali» e conclude precisando che «le decisioni del Collegio dei probiviri sono inappellabili». «Senza voler rubare il mestiere al pool di legali esperti in materia interpellato dalla Scarzanella ed essendo ben consapevoli che i probiviri non sono degli arbitri rituali e non rappresentano al di fuori dell’associazione un primo grado di giudizio, sembra fuori di dubbio che la loro decisione sia vincolante per tutti all’interno di Confartigianato, essendo frutto di una norma statutaria che per un’associazione privata come la nostra ha il valore di clausola contrattuale che vincola ogni socio. Va inoltre rilevato che il Collegio dei probiviri è un organo dell’associazione e agisce – e ha agito – conformemente allo statuto. Dovrebbe essere compito prioritario della presidenza e della giunta garantire il rispetto delle norme statutarie e quindi “difendere” il lavoro dei Probiviri. Con la presidente abbiamo cercato un dialogo per trovare una soluzione condivisa senza riuscire a trovarla».


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