Scatta l’operazione anti isolamento

I sindaci incontrano il governatore Zaia e portano a casa molte rassicurazioni per la Carnica e la galleria di Coltrondo
Di Francesco Dal Mas

SANTO STEFANO. L’agenda anti-isolamento? Entro l’8 dicembre, ma probabilmente anche qualche giorno prima, dovrebbe essere attivo il senso unico alternato sulla statale 52 Carnica, anticipato probabilmente dall’accompagnamento degli automezzi pesanti da parte del personale Anas. Domani al via i lavori di asfaltatura della bretella di Danta. In primavera l’allungamento della trincea paramassi sotto Coltrondo. Fra tre anni, probabilmente, la sospirata galleria da 55 milioni di euro.

È il risultato, molto concreto, del vertice di ieri mattina, alle 8.30, in municipio a San Vendemiano (TV) dei sindaci di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, Danta, Ivan Mattea, dell’ingegner Giulio Ghezze, dell’assessore Giulia De Mario e del geologo comunale con Luca Zaia, presidente del Veneto. Ma andiamo con ordine, riferendo che Zaia e la delegazione comelicese si sono fatti fotografare con la mitica maglietta “Io ci sono. Forza Comelico”.

Statale 52. Il governatore Zaia, osservando che l’Anas «deve rispondere» alle esigenze del territorio, si è impegnato a dar gambe ancora più veloci alla messa in sicurezza della frana di Coltrondo, per aprire il senso unico di transito sulla statale 51 prima dell’Immacolata.

«Se il tempo tiene l’Anas potrebbe anticipare l’apertura, seppur a singhiozzo, di qualche giorno, in particolare per gli automezzi pesanti oggi costretti a fare il giro di Dobbiaco», ha riferito Buzzo. Automezzi da far accompagnare da personale Anas. «Bisogna accelerare perché se arriva la neve i problemi si moltiplicheranno», ha condiviso il presidente della Regione.

Il senso unico alternato sarà regolamentato da impianto semaforico collegato con i sensori che verranno applicati alla frana e che faranno scattare il rosso ad ogni più impercettibile movimento del versante.

Paramassi. In attesa del traforo di Coltrondo, c’è l’opportunità di allungare la galleria paramassi. L’Anas si è impegnata, in tal senso. 80 metri da una parte, una trentina dall’altra. Ma il cantiere potrà scattare solo in primavera.

Bus de Val. Il sindaco Buzzo ha sollecitato il presidente Zaia a pagare la ristrutturazione della strada di Bus de Val, oggi indispensabile alternativa, come si sta riscontrando. Il Comune di Santo Stefano ha anticipato i 200 mila euro che l’allora assessore Renato Chisso ed il capogruppo Pdl Dario Bond avevano garantito ancora nel 2011. Zaia ha chiesto che gli sia recapitata a palazzo Balbi tutta la documentazione.

Coltrondo. A Zaia l’ingegner Ghezze, un’autorità nel settore dei trafori, ha consegnato uno studio, elaborato a titolo gratuito per conto del Comune di Santo Stefano, sulla possibile galleria di Coltrondo. Il primo elaborato, con data 2001, costava 38 miliardi di lire. Ghezze ha rivisto il progetto nelle settimane scorse, adeguandolo alla nuova normativa, ed ha individuato un costo di 55 milioni di euro. Il traforo è di 1700 metri ed avrebbe il merito di assicurare al Comelico definitivamente la viabilità di ingresso. Opere collaterali un ponte a valle e, a monte, alcuni interventi di sostegno della montagna sovrastante. Due anni il tempo previsto per la costruzione. «Le risorse sono scarse, sia in Regione che all’Anas, ma ritengo che questa opera sia tra le priorità strategiche del Veneto, quindi la sottoporrò quanto prima all’Anas», ha assicurato Zaia, rispondendo al sindaco Buzzo che l’aveva sollecitato – peraltro contestualmente alla presidente della Provincia di Belluno, Larese Filon – ad inserire questo obiettivo infrastrutturale nelle linee guida della Regione.

Raccolta firme. Il sindaco Buzzo ha accompagnato il dossiere presentato a Zaia con un lungo elenco di firme, tra le più autorevoli del Comelico e dei suoi dintorni. Sono quelle di tutti i sindaci, numerosi anche del Cadore, a partire dal presidente della Magnifica comunità e del sindaco di Auronzo, anche nella sua veste di presidente della Provincia. Hanno sottoscritto l’appello per Coltrondo perfino i sindaci di Sesto e di Forni di Sopra, gli amministratori dell’Unione montana, i dirigenti territoriali di tutte le categorie economiche, i dirigenti di tutti gli istituti scolastici, i presidenti delle 16 Regole, perfino i medici dell’Utap e delle altre istituzioni. «Apprezzo la mobilitazione del Comelico e del Cadore, perfino commovente nel suo spirito unitario. È in questo modo – ha commentato Zaia – che si possono vincere anche le sfide più pesanti».

Patto di stabilità. A margine dell’incontro non poteva mancare un momento di polemica. «Il presidente Renzi, prima di dare lezione alle Regioni, cominci lui a liberare dai vincoli del patto di stabilità, i fondi per la sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico», ha dichiarato Zaia. «Il Veneto ha dei fondi a disposizione, ma non li può spendere», ha precisato Zaia, ricordando, fra l’altro, che la Regione ha messo a punto, tra il 2010 ed il 2011, dopo l’alluvione di 4 anni fa, un piano da 2 miliardi e 700 milioni, ma dal Governo (ancora quello di Berlusconi) sono arrivati solo 300 milioni.

«Ciononostante stiamo portando a compimento 925 opere e numerose casse di espansione, fra gli interventi più strategici – ha puntualizzato Zaia - Certo, ci vuole un piano Marshall per far fronte a tutte le esigenze. Il governo dismetta altri interventi e per alcuni anni investa tutto nella sicurezza dell’ambiente».

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