Scatti di anzianità, malcontento sulla scelta dei “premiati”
BELLUNO. Mal di pancia intenso tra i lavoratori del comparto sanità, infermieri e tecnici. Ma non è per l’influenza che si sta diffondendo in questi giorni in provincia. Ben altra è la causa ed è tutta economica. Infatti, l’accordo sugli scatti di anzianità (meglio nota come progressione economica) che qualche mese fa era stato siglato tra l’Usl 1 e i sindacati di categoria ad esclusione della Fp Cgil, ora è diventato realtà. Ma chi non si è ritrovato tra coloro che avrebbero dovuto beneficiare di aumenti di stipendio, ha iniziato a mugugnare.
Proprio ieri è stata pubblicata la graduatoria aziendale che riporta i nomi di chi rientra in questi benefici. Benefici che interessano 300 dipendenti su 1900 complessivi all’interno dell’Usl 1
La somma di 230 mila euro è stata divisa per pagare 38 passaggi dalla prima alla seconda fascia retributiva (per un valore di 29.280 euro), 87 passaggi dalla seconda alla terza fascia (per un importo di 60.400 euro); 136 passaggi dalla terza alla quarta fascia (quella che riceverà maggiori risorse pari a 109.500 euro). Infine, saranno 34 i lavoratori che passeranno dalla quarta alla quinta fascia retributiva (per un importo complessivo di 25.350 euro) e 5 dipendenti andranno nella sesta fascia la più alta pari a 5.470 euro.
I criteri decisi per erogare i soldi «dovevano essere garanzia di equità e soprattutto lo scopo era quello di beneficiare quei lavoratori che negli ultimi anni non avevano avuto alcuna progressione economica. E invece pare non sia andata così, almeno per la maggior parte dei dipendenti», spiega Gianluigi Della Giacoma, segretario della Fp Cgi. Che ora punta il dito contro le altre sigle sindacali e contro la stessa azienda sanitaria che al momento della firma sull’accordo, «non hanno voluto che si andasse al referendum tra gli addetti del comparto. Non si è voluto che fossero i lavoratori ad esprimersi, in barba anche alle normative nazionali in materia».
La Funzione pubblica della Cgil per contrastare questo accordo, «perché avevamo capito che sarebbe finita in questo maniera e che lo scontento sarebbe stato molto grande tra il comparto», dice ancora Della Giacoma, aveva avviato anche una raccolta firme. «Ne avevamo raccolte alcune centinaia, segno che una buona fetta di dipendenti chiedeva un meccanismo democratico di confronto sull’accordo. Ma siamo rimasti soli anche su questo», rimpiange il sindacalista.
La progressione economica che si basa principalmente sulla valutazione selettiva del personale in base ai risultati ottenuti, per la Fp Cgil ha «penalizzato quei lavoratori che da anni - qualcuno persino da un decennio- non aveva più avuto uno scatto di anzianità. Inoltre altri 30 mila euro sono stati utilizzati dall’Usl per premiare posizioni organizzative che non avevano bisogno di ulteriori scatti. Siamo pronti ad impugnare la graduatoria coinvolgendo anche i lavoratori». (p.d.a.)
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