Scavo abusivo col metal detector

Nell’area torrione nord est del castrum romano del IV-V secolo aC

PASSO MONTE CROCE COMELICO. C’è allarme tra gli appassionati di archeologia, ma soprattutto negli ambienti della Soprintendenza del Veneto, per la recente individuazione di un intervento di scavo abusivo nell’ambito dell’area del torrione nord-est del castrum romano portato alla luce grazie alle attività finanziate dal museo Algudnei di Dosoledo. La preoccupante scoperta è stata fatta nei giorni scorsi da un gruppo di appassionati del Comelico, che hanno immediatamente dato l’allarme una volta resisi conto dell’accaduto. La violazione dell’importante struttura militare, datata al IV-V secolo dopo Cristo (a seguito delle campagne di scavo scientifico eseguite nell’autunno del 2012 e poi nel corso dell’estate 2013 con le analisi al carbonio 14), denota caratteristiche e dimensioni che portano, con notevole probabilità, all’operato di ricercatori clandestini, adusi peraltro a servirsi anche del metal-detector per le loro deprecabili e distruttive uscite sul territorio. Va ricordato che del fatto è stata tempestivamente informata la funzionaria di zona dell’Istituto padovano di tutela, al quale spetta il compito di salvaguardare il bene archeologico da tutti questi irresponsabili predatori di un patrimonio di resti antichi che ancora il sottosuolo di quella zona ancora contiene e continua a proteggere. A quanto pare, anche da questo ultimo episodio, questi personaggi dimostrano purtroppo di essere molto attivi sui due versanti del passo, ossia su quello altoatesino e su quello bellunese.

Eugenio Padovan

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